Sguardi fuori dal pittore e gli sguardi dentro al pittore. È un’alternanza profondissima quella che caratterizza l’opera artistica e gli scritti di Raffaele Biondi, pittore flegreo in mostra con la sua personale “Fuori/Dentro” alla Casina Vanvitelliana nel Parco Borbonico al Lago Fusaro di Bacoli. La mostra sarà visitabile dal 7 al 30 ottobre ogni venerdì e sabato (dalle 17 alle 21 e le domeniche dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 21). Venerdì 14 ottobre 2022 nell’ambito della mostra alle 18 l’evento speciale dal titolo “Pensieri Riflessi”. Un modo per assaporare al meglio l’opera e l’essenza dell’artista Raffaele Biondi con gli scritti del pittore, che saranno letti dall’attrice Adele Pandolfi, volto noto della Rai.

Raffaele Biondi ha raccolto in un diario i suoi sentimenti segreti riannodati alle radici dall’area flegrea, oltre ai pensieri di ordine estetico per elaborare nuove interpretazioni del suo fronte visivo. Introduce, interviene e modera il sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello. Sono previsti interventi musicali per accompagnare il viaggio nel mondo di Raffaele Biondi a 360 gradi.

Nato a Pozzuoli, classe ’78, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti, ha esposto in diversi musei tra cui il PAN, dove ha portato il ciclo “Apnea” nel gruppo di partenza URTO. Torna a esporre nella sua terra, i Campi Flegrei, per raccontare la percezione che ne ha, il suo racconto e proporre una prospettiva diversa, uno sguardo intenso, mai convenzionale, su ciò che lo circonda. Splendida cornice della mostra non poteva che essere la Casina Vanvitelliana, gioiello borbonico che si riflette sulle acque del Lago Fusaro così come i pensieri dell’artista. La mostra, con il patrocinio morale del Comune di Bacoli, è come un salto appunto “Fuori/Dentro” l’animo dell’artista.

“La mostra è come se fosse il risultato di un percorso che ho fatto ma senza accorgermene – racconta al Riformista Raffaele Biondi – Raggruppa forse due decadi: ne è venuta fuori una certa costante, uno sguardo che io in modo istintivo lancio sul mondo e altrettanto istintivamente rivolgo a me stesso. C’è una doppia presenza di modo di fare pittura. Ci sono tantissimi esempi che vanno in un verso e in un altro. Per questo motivo la mostra non ha un percorso né cronologico né di categoria. Non c’è una sezione dedicata ai paesaggi o una dedicata ai ritratti. È un’esposizione in base al significato che ognuno riesce a trovare all’interno delle opere. Ogni volta è come se fosse rieditato questo concetto. Ci sono opere il cui soggetto sono le persone, che io vedo e ritraggo. Possono essere anche persone sedute a un bar. Poi ci sono opere in cui tutto questo viene ripreso dal mio vissuto interno. Ci sono degli incontri stilistici che si ripetono. È questa l’idea venuta fuori mettendo insieme i pezzi, il dentro e il fuori della mia percezione”.

Biondi coltiva da sempre l’interesse per al sperimentazione delle tecniche. All’interno della mostra sono presenti varie tecniche sperimentate e applicate nel corso degli anni, dal pastello all’inchiostro, dalla tempera all’olio fino all’acquerello. Non ce n’è una che l’artista preferisca ma tutte sono lo strumento di espressione della sua percezione. “Ogni volta mi ripropongo di fare delle ricerche specifiche per ogni tipo di tecnica fino a risalire a un certo purismo. Questo è uno dei miei interessi maggiori”, continua Biondi.

Una delle caratteristiche delle opere di Biondi è l’autoproduzione di molti materiali a cominciare dai colori a olio. “Li preparo da solo così come i pastelli che per me sono pastelli puri, non matite pastello che sono di gran lunga inferiori qualitativamente – spiega l’artista – Preparo da solo anche gli inchiostri, artigianalmente, rispettando ricette che ho trovato nella mia infinita ricerca”. Uno studio, una passione e una manualità che hanno portato Biondi a esplorare colori, materiali e tecniche che non ponessero alcun limite alla sua creatività e alla sua voglia di esprimersi. Importante nella sua vita e nel suo lavoro la presenza costante ed il supporto morale e organizzativo della moglie Alessia Carnevale, da sempre per lui fonte di ispirazione.

“La mia curatela al Parco Borbonico del Fusaro prosegue con una nuova mostra di qualità – ha detto il curatore della mostra e di tutte le mostre che si sono tenute quest’anno alla Casina Vanvitelliana, Antonio Ciraci – Raffaele Biondi è un artista giovane, ma già affermato nel mercato non solo Campano. Il suo tratto intenso e pastoso vi sorprenderà per la vitalità e la profondità che riesce ad esprimere”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.