La Corte costituzionale francese approva l’innalzamento dell’età della pensione a 64 anni, cuore della riforma voluta dal presidente Emmanuel Macron. I nove giudici hanno respinto sei delle disposizioni, oltre al referendum abrogativo chiesto dall’opposizione di sinistra. «Non vi sono vincitori né vinti». Così la premier francese Elisabeth Borne commenta su Twitter la luce verde della Corte Costituzionale.

Jean-Luc Mélenchon condanna la decisione che mostra un Consiglio costituzionale «più attento ai bisogni della monarchia presidenziale che a quelli del popolo sovrano. La lotta continua, dobbiamo raccogliere le forze». E in Francia scoppia la rivolta: migliaia di persone si sono radunate in piazza a Parigi, Lione e Nantes con slogan, fischi e striscioni contro Macron.

Dura la reazione anche dei sindacati, che hanno rifiutato un incontro proposto da Macron e chiedono ai lavoratori in lotta una “mobilitazione eccezionale” per il prossimo primo maggio. Oggi fitto programma di protesta, con dieci manifestazioni già annunciate in tutta la Francia.

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