Almeno 35 i morti
“Per i bambini”, la scritta sul missile della strage di Kramatorsk in Ucraina
Sul missile che ha colpito la stazione ferroviaria di Kramatorsk era stata scritto: “per i bambini”. In russo “за детей”. La foto sta diventando virale in queste ore: presso lo scalo della città in Ucraina orientale si è consumata una nuova strage del conflitto arrivato al 44esimo giorno consecutivo. Uno dei più clamorosi, un’ulteriore escalation di violenza, a soli pochi giorni dalla denuncia della carneficina di Bucha. Due i razzi che hanno colpito la stazione provocando almeno 35 vittime, tra cui due bambini, oltre cento i feriti. I soccorsi e i controlli sul posto sono tutt’ora in corso.
La foto del missile sta diventando virale. Quello sul missile non sarebbe tuttavia l’indicazione di un destinatario quanto piuttosto una sorta di rivendicazione di vendetta per una non meglio precisata azione ucraina. “A vendicare i nostri bambini”, il senso, secondo diversi osservatori e giornalisti investigativi. La consuetudine, più volte usata, è quella di indicare sul missile o su una pallottola l’obiettivo. Al momento non è possibile risalire a chi abbia scritto quella frase, in ogni caso orribile, sul razzo. Almeno due bambini, comunque, sono morti nell’attacco.
A dare la notizia della strage il presidente delle Ferrovie ucraine, Oleksandr Kamyshin, che ha accusato le truppe russe. “Questo è un attacco deliberato all’infrastruttura passeggeri della ferrovia e ai residenti di Kramatorsk”. Migliaia al momento dell’attacco le persone nei pressi della stazione in attesa di poter lasciare l’area verso regioni più sicure dell’Ucraina. Da giorni Mosca sta spostando le proprie truppe per concentrarle e portare l’assedio nel Donbass e nella parte orientale del Paese.
The missile that landed in Kramatorsk railway station had the words за детей “for the children” written on side. Messed up and likely indicative of parallel reality Russian propaganda is creating. pic.twitter.com/E21DQKv7bX
— Oliver Carroll (@olliecarroll) April 8, 2022
Tetiana Ihnatchenko, portavoce dell’amministrazione regionale di Donetsk, ha sottolineato alla tv ucraina che le evacuazioni da Kramatorsk “sono in corso dal 26 febbraio, e i russi sapevano che migliaia di persone sono lì ogni giorno. Credo che questo sia quello su cui contavano”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram ha denunciato che “i russi disumani non abbandonano i loro metodi. Non avendo la forza e il coraggio di opporsi a noi sul campo di battaglia, stanno cinicamente distruggendo la popolazione civile. Questo è un male che non ha limiti. E se non viene punito, non si fermerà mai”.
Mosca ha negato ogni coinvolgimento. Le forze separatiste filo-russe di Donetsk hanno incolpato l’esercito ucraino dell’attacco. Secondo la milizia separatista della sedicente Repubblica popolare di Donetsk, citata dalla Tass, nella zona dell’attacco sono stati rinvenuti “frammenti di un razzo Tochka-U”, che non è nella disponibilità delle forze russe o filo-russe, “ma è utilizzato attivamente dall’esercito ucraino”. Il ministero della Difesa ha smentito che l’esercito russo abbia bombardato la stazione di Kramatorsk parlando di “provocazione” degli ucraini e ha fatto a sua volta riferimento ai missili tattici Tochka-U.
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