Cronaca
Perché AstraZeneca costa meno di Pfizer e Moderna: pronte 22milioni di dosi per l’Italia
La campagna anti-Covid prosegue e l’Italia va verso i tre milioni di somministrazioni, con i complimenti della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Intanto, partite le vaccinazioni per gli over 80, a breve sarà il turno degli under 55 a cui sono destinate le fiale di AstraZeneca.
Ieri sono arrivati alle Regioni i primi carichi di fiale ma, in attesa dell’avvio delle prenotazioni, crescono le incognite sull’impiego migliore da farne. L’azienda anglo-svedese fornirà all’Italia oltre 4 milioni di dosi entro marzo e nel secondo trimestre del 2021 si dice pronta a consegnarne oltre 22 milioni, più del doppio di quelle promesse da Pfizer e cinque volte quelle attese da Moderna.
Il siero AstraZeneca costa meno, perché l’azienda si è impegnata a non superare il costo di produzione di 2,8 euro a dose, si conserva in un normale frigorifero e ha un’efficacia di oltre il 60% nel prevenire le sintomatologie lievi da Sars-Cov2, che sale all’80% se la seconda dose viene somministrata tra la decima e la dodicesima settimana, e garantisce una protezione del 100% rispetto alle forme più gravi e letali della malattia.
Il vero nodo, riguardo all’impiego negli over 55 è legato agli scarsi dati di sperimentazione sulle persone di età maggiore. Per tutti questi motivi, in tanti premono affinché le preziose fiale siano impiegate anche nella fascia di età tra i 55 e i 69 anni, che, stando all’ultimo piano vaccini, rischia di diventare quella che raggiungerà la tanto agognata immunizzazione, più tardi delle altre.
L’Organizzazione mondiale della Sanità ne raccomanda l’uso anche negli over 65, il responsabile di Malattie Infettive Dell’Ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti sostiene sia un “vaccino di serie A” che può dare una svolta alla campagna in corso, e nel Lazio, dove presto inizieranno le somministrazioni tramite la rete dei medici di base, è l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato a chiedere maggior chiarezza: “Sul vaccino AstraZeneca c’è troppa confusione – chiosa – occorre una parola definitiva da parte di Aifa e del Ministero della Salute dopo le raccomandazioni degli esperti dell’Oms sul limite dei 65 anni e dell’efficacia”.
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