Appunti scritti e messi in bella mostra per offrirli, probabilmente, ai fotografi presenti a palazzo Madama. “Giorgia Meloni. Un comportamento supponente, prepotente, arrogante, offensivo. Nessuna disponibilità al cambiamento. È una con cui non si può andare d’accordo”. Parole scritte su un foglio da Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia e protagonista ieri, nella giornata dell’elezione a presidente del Senato di Ignazio La Russa, di diversi momenti di tensioni vissuti con gli alleati della Lega e, soprattutto, di Fratelli d’Italia.

La strategia dell’ex premier di far astenere i 18 senatori di Forza Italia dal voto non ha pagato. La Russa è stato eletto con le preferenze anche dei franchi tiratori delle opposizioni e il veto imposto da Meloni su Licia Ronzulli ministra resta, così come per altri ruoli nell’Esecutivo, ed è diventato quasi un ostacolo insormontabile. “Basti veti” aveva detto Berlusconi ai giornalisti prima di entrare nell’ascensore di palazzo Madama con Maurizio Gasparri e la stessa Ronzulli.

Così ecco che il Cavaliere, forse anche in virtù delle 86 primavere, ha scritto quegli appunti, sul foglio di carta intestata “Villa San Martino”, sul comportamento “supponente, arrogante, offensivo e prepotente” di Meloni, cancellando il quinto aggettivo: ridicolo. Uno strappo quello di Berlusconi legato a una serie di ministeri richiesti e non ancora ottenuti, almeno ufficiosamente, da colei che sarà la nuova premier incaricata.

Negli altri appunti di Berlusconi, sempre immortalati dai fotografi, c’erano anche una serie di Ministeri, in primis quello sulla Giustizia (lo spetto della Severino incombe), che Forza Italia chiede a Meloni. Agli Esteri Antonio Tajani, alla Giustizia Maria Elisabetta Casellati, all’Università Anna Maria Bernini, alle Politiche europee Licia Ronzulli, alla Pubblica Amministrazione Maurizio Gasparri, altro Ministero ad Alessandro Cattaneo, l’ex sindaco di Pavia, a cui Berlusconi in alternativa assegnerebbe il Ministero per Ambiente e Transizione ecologica.

Ma il nome che compare più volte sulla lista è quello di Licia Ronzulli, non solo alle Politiche europee ma anche al Turismo e ai Rapporti con il Parlamento. Poi come ultimo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con la delega per l’Editoria Alberto Barachini, attuale presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai.

Richieste in sovrannumero e che dagli alleati, in primi Meloni, non sarebbero state accolte. Ad oggi solo Tajani agli Esteri ha il via libera della leader di Fratelli d’Italia che ha invece detto “no” a un esponente di Forza Italia alla guida del ministero della Giustizia così come alla richiesta di un dicastero per la Ronzulli, poco gradita non solo a Meloni ma a tutto il centrodestra.

Redazione

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