La crociata
Perché De Laurentiis ha censurato Dazn: le telecamere negli spogliatoi non c’entrano, l’attacco è per il doppio ruolo di Calzona
Prosegue la guerra personale di Aurelio De Laurentiis alle tv a pagamento. Dopo le polemiche per la bocciatura del canale della Lega e la concessione dei diritti della serie A a Sky e Dazn fino al 2029 e la decisione di non tenere conferenze stampa (da qui a fine stagione) prima delle sfide di campionato, il presidente del Napoli lancia un nuovo attacco alla piattaforma streaming durante Napoli-Juventus. Prima lo sfogo, immortalato dagli operatori della Cbs, contro gli operatori Dazn presenti nel tunnel dello spogliatoio: “Via, andate via. Non lo devono fare, ca**o”. Poi dopo la vittoria per 2-1 contro i bianconeri, ADL vieta ai suoi tesserati di parlare con Dazn. “Abbiamo chiuso con Dazn. D’ora in poi parleremo solo con Sky e Rai” annuncia con i diretti interessanti che confermano: “I tesserati del Napoli non verranno a parlare con noi”.
Perché De Laurentiis ha attaccato Dazn?
Ma cosa c’è dietro l’attacco a Dazn? Perché impedire ai tesserati azzurri di parlare con la piattaforma streaming e andare invece dalla concorrenza (Sky e Dazn)? Lo sfogo di De Laurentiis non sarebbe dettato solo dalla guerra alle tv a pagamento e dalla mancata nascita del canale della Lega di Serie A che tanto caldeggiava. Durissimo, in quest’ottica, l’attacco a inizio febbraio scorso alla Lega guidata da Luigi De Siervo. “E’ un disastro, un cumulo di incapacità totale. Perché far entrare le telecamere nello spogliatoio quando i calciatori hanno un testicolo mezzo dentro e mezzo fuori, tutti concentrati? Vai a rompere le scatole. Cosa vendi, qual è la spettacolarità di questo sacro momento nello spogliatoio? C’è solo la stupidità di chi vende le cose alla televisione”.
L’arrivo di Calzona e l’impegno con la Slovacchia
De Laurentiis avrebbe rotto con Dazn non per le telecamere negli spogliatoi, bensì per la sfida in programma sabato 30 marzo alle 12.30 tra Napoli e Atalanta. Il quotidiano Tuttosport spiega che il Napoli avrebbe chiesto alla Lega di giocare il lunedì successivo, quello di Pasquetta, il primo aprile, perché l’allenatore Francesco Calzona, ct anche della Slovacchia, tornerà dall’impegno con le nazionali solo pochi giorni prima del match.
Tuttosport spiega che ADL “si è convinto che sia stata Dazn a imporre di giocare la gara contro l’Atalanta alle 12.30 di sabato 30 marzo, vigilia di Pasqua mentre lui, Adl, quella partita avrebbe voluta spostarla a lunedì. E, attenzione, non perché il calendario del Napoli sia denso, quanto per dar più tempo al suo allenatore per lavorare con la squadra. Calzona, infatti, divide la panchina del Napoli “ad interim” con quella di ct della Slovacchia e dopo la partita contro l’Inter del 17 marzo dovrà salutare la compagnia per tornare alla sua Nazionale impegnata il 23 con l’Austria e il 26 con la Norvegia”. Quindi avrà circa due giorni per preparare la gara con l’Atalanta che dal canto suo ha un calendario fitto (il 3 aprile dovrà giocare la semifinale d’andata di Coppa Italia contro la Fiorentina).
Insomma una battaglia a vuoto, soprattutto se si considera che ADL, quando ha scelto nelle scorse settimane Calzona, era ben consapevole del doppio ruolo dell’attuale commissario tecnico della Slovacchia, fresca di qualificazione ai prossimi Europei.
L’attacco alle tv a pagamento: “Riprese che fanno ridere”
Lo scorso 23 ottobre, in occasione dell’annuncio dell’accordo da 900 milioni l’anno tra Lega serie A e Sky e Dazn per i diritti televisivi dino al 2029, ADL polemizzò in conferenza stampa, annunciando che il calcio italiano è destinato a morire e criticando le modalità di ripresa delle due emittenti: “Quando io vendo un pacchetto in cui dentro trovo cinema, Champions, calcio italiano, serie tv e intrattenimento, o Dazn che vende calcio italiano ed altri sport, io non capirò mai il vero valore del calcio italiano. I miei compagni di squadra in Lega amano essere passivamente essere operativi nel sistema. Io che non ho mai giocato in maniera passiva detesto operare in questo modo”.
“Poi c’è stupidaggine assoluta di fare accordo da cinque anni. C’è la guerra che non si sa dove ci porterà. In momenti di crisi cinema e calcio sono due cose che vanno fortissimo, sono panacea ai dolori del quotidiano ma noi questo sogno lo abbiamo messo nel cassetto. Sky e Dazn non fanno questi grandi investimenti. Ieri vedevo una partita di calcio inglese, tra l’Arsenal e il Chelsea. Fantastica. Poi tre partite italiane. Le modalità di ripresa del nostro calcio fanno ridere e questo ce l’ha mai detto Dazn? Ce l’ha mai detto Sky? Parliamo dello stadio reale e minimizziamo il valore dello stadio virtuale”.
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