Scintille a San Siro: altro che luci, tra il cantante Ghali e il segretario della Lega Matteo Salvini. Allo Stadio San Siro di Milano, durante il derby tra Milan e Inter. Un video ha ripreso la lite tra i due. Più che altro grida, qualche insulto e gestacci, alcuni a trattenere l’artista visibilmente più agitato del politico che invece esultava seduto, con le braccia in aria e i pugni chiusi.

Dalla clip non si colgono, neanche tramite il labiale, le parole volate tra i due. Il cantante ha un piumino, un copricapo. Una persona, un vicino di posto, lo trattiene fisicamente. Il politico, ex ministro dell’Interno e vicepremier, leader del Carroccio, in mascherina e maglietta rossonera del Milan. Era in tribuna con il figlio. Il direttore generale del Milan, ex bandiera in campo, Paolo Maldini sembra invitare gli steward a intervenire e riportare la calma.

La Lega ha diffuso un comunicato dando la sua versione dell’accaduto: “Matteo Salvini è stato aggredito verbalmente da Ghali durante il primo tempo di Milan-Inter di ieri sera. Il leader della Lega era in tribuna con il figlio, e subito dopo il gol del pareggio gli si è avvicinato il rapper in evidente stato di agitazione. Ghali ha urlato una serie di insulti e di accuse farneticanti a proposito dell’immigrazione – cercando di filmarsi col cellulare – ed è stato subito allontanato, tra lo sconcerto degli altri spettatori. La società rossonera si è scusata con Salvini, che sul momento non aveva riconosciuto Ghali né aveva compreso i motivi della sua alterazione”.

 

Nessun commento da parte del cantante invece. Secondo quanto ricostruito da Dagospia, le scintile sono esplose dopo il pareggio del Milan – un autogol dell’interista De Vrij ma inizialmente attribuito al difensore rossonero Tomori – quando il cantante avrebbe attaccato il leghista: “Buffone, tu che c***o esulti? Ha segnato un negro. Un negro come me, come tanti e come tanti di quelli che tu fai morire in mare! Vergognati!”. Ricostruzione tutta da confermare.

Ghali in passato, nel 2019, e quindi quando Salvini era ministro dell’Interno, aveva pubblico il remix Vossi Bop alludendo direttamente al politico: “Salvini dice che chi è arrivato col gommon’ / Non può stare .it, ma stare .com”. E quindi ambientava una scena proprio allo stadio di Milano: “Alla partita del Milan ero in tribuna con gente / C’era un politico fascista che annusava l’ambiente / La squadra da aiutare a casa propria praticamente / Forse suo figlio è pure fan che mi guardava nel mentre”. Alle barre del rapper Salvini rispondeva così su Twitter: “Mi insulta ma la sua musica non mi dispiace, è grave?”.

 

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.