Da qualche giorno i numeri dei contagi da covid-19 stanno tornando a salire. In Italia come in tutta Europa. L’ultimo bollettino diffuso dal ministero della Salute ha riportato 85.288 nuovi positivi su 587.015 tamponi tra molecolari e antigenici e 180 decessi. . Il tasso di positività è al 14,5%. Scendono invece di 16 unità i ricoverati in terapia intensiva, 502 al momento. Non si registravano così tanti positivi in 24 ore dallo scorso 8 febbraio, quando i nuovi contagiati avevano sfiorato quota 102mila. La ripresa dei contagi si sta verificando in tutta Europa
Sotto osservazione è la nuova sottovariante Omicron 2. “La variante ha due mutazioni sicuramente differenti da Omicron 1 e questo sembra che la porti a essere un pochino più veloce nell’infettare le persone. È in aumento e sembra possa soppiantare più velocemente la Omicron 1 rispetto a quanto fece questa con Delta. Secondo i campioni che abbiamo la presenza è circa al 20%. Dà gli stessi sintomi della Omicron 1 e sembra faccia perdere un po’ l’efficacia dei vaccini ma bisogna aspettare le sperimentazioni che stiamo facendo. I dati precisi li avremo tra una ventina di giorni”, ha detto al GR 1 della Rai l’epidemiologo Massimo Ciccozzi. Probabile che a influire siano state anche le basse temperature delle scorse settimane e gli allentamenti delle misure di contenimento.
Il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti ha commentato ad AdnKronos Salute come “dobbiamo abituarci all’altalena del numero dei contagi, che si alzano e si abbassano. In questo momento però dobbiamo vedere i numeri della malattia grave, che sono bassi, e sapere che una quota significativa dei ricoveri in ospedali non è per Covid, ma per altro e poi si scopre la positività”. Fabrizio Pregliasco, virologo docente dell’università Statale di Milano, spera si tratti di “un’onda di rimbalzo” più che di una quinta ondata vera e propria, serviranno una quindicina di giorni per capirlo. L’appello è sempre quello di non prendere le aperture come dei “liberi tutti”.
Anche l’immunologo statunitense e consigliere della Casa Bianca Anthony Fauci ha messo in guardia dalla variante. “La sotto variante Omicron BA.2 sta assumendo un maggiore grado di dominanza a livello globale, che ormai arriva al 60%”. Per Fauci rispetto a Omicron originale “non è più severa e l’infezione da BA.1 protegge molto bene dall’infezione BA.2. Entrambe però eludono la protezione del vaccino se non si è fatto il booster”. Fauci ha anche ricordato come “diversi studi in vitro mostrano come la dose booster aumenti significativamente la neutralizzazione delle varianti di SarsCoV2, Omicron inclusa”.
L’esperto ha anche annunciato di essere al lavoro per un vaccino che possa proteggere da tutte le varianti. “Non possiamo continuare a inseguire le nuove varianti, abbiamo bisogno di un vaccino universale contro i coronavirus. Ci arriveremo passo dopo passo: non avremo un vaccino universale al primo colpo, sarebbe troppo ambizioso, ma quello che possiamo fare è partire da un vaccino pan-SarsCoV2 che protegga da tutte le varianti Alfa, Beta, Gamma, Delta e Omicron”.
L’impennata dei contagi coglie di sorpresa gli italiani usciti dai picchi di Omicron, tornati quasi alla normalità, preoccupati più dalla guerra in Ucraina in questi giorni che dalla pandemia. La road map per le riaperture del governo comunque non cambia. Almeno per il momento. Il 31 marzo scadrà lo stato di emergenza e non sarà rinnovato. La bozza del nuovo decreto andrà giovedì in Consiglio dei ministri. All’interno del governo c’è chi spinge per un taglio del Green Pass già dal primo aprile e chi suggerisce cautela.