I Ricchi e Poveri ora sono rimasti in due, Angelo Sotgiu, il “bello”, 76 anni e Angela Brambati, la “brunetta”, 75 anni. Marina Occhiena “la Bionda” se ne andò nel 1981 ed è tornata solo per la reunion a Sanremo nel 2020. Franco Gatti “il Baffo” è scomparso tre mesi fa ma “lo sentiamo sempre accanto a noi”, dicono Sotgiu e Brambati. A Sanremo 2023 Coma_Cose & Baustelle canteranno in duetto la loro celebre “Sarà perché ti amo” nella quarta serata dedicata alle cover.
I due raccontano al Corriere della Sera gli esordi della band dopo essere stati scoperti da Fabrizio De Andrè. “Ci mandò a chiamare da un comune amico. ‘Venite a casa mia’. Ci presentammo con le nostre chitarrine – racconta Sotgiu al Corriere della Sera – Ci ascoltò e poi ci propose di andare a Milano dalla sua casa discografica. Partimmo da Genova con la Seicento della mamma di Franco, in cinque non ci si stava, De André era grande e grosso, perciò viaggiò per conto suo. Ma il produttore non ci trovò interessanti”. “’Questi qui non capiscono un belìn’, disse Fabrizio. ‘Avrete successo lo stesso’”, aggiunge Brambati.
Poi arrivò Franco Califano che fu per loro una sorta di padre musicale. “Era direttore artistico della Carosello. Ci convocò a Milano. Gli cantammo tre pezzi, forse quattro, il repertorio era tutto lì”, racconta Sotgiu. “Andò a chiamare Alfredo Cerruti. Senti questi qui, sono bravi. E ci fece ricantare. Poi convocò il maestro D’Anzi, quello di O mia bela Madunina. Ricantammo. Alla fine restammo senza voce. Califano si licenziò. ‘Voglio diventare il vostro produttore’. Ci portava in giro su una macchinona bianca americana, ogni sera a cena fuori, pagava sempre lui”.
I due continuano il racconto del loro esordio e citano il momento esatto in cui fu coniato il nome del gruppo proprio per l’ennesima cena che lui voleva offrire alla giovane band: “Per vergogna, una sera gli abbiamo risposto che avevamo già un invito. Non era vero. Ci fermammo alla prima curva e tirammo fuori i panini. Ma Franco uscì subito dopo di noi e ci vide. ‘Siete ricchi di spirito e poveri di tasca. Da oggi vi chiamerete così, i Ricchi e Poveri’”. “Ci portava a Capri – continua a ricordare la brunetta – dove comprava i sandali fatti a mano. Noi ci vestivamo ai mercatini, lui dal sarto, sceglieva le stoffe e ordinava quattro completi su misura. Aveva classe, era affascinante, non per me, non ero il suo tipo, gli piacevano quelle con la puzzetta sotto al naso”.
E racconta come cambiò loro anche il look: “Portavo i capelli lunghi, ondulati. ‘Tagliali corti, cortissimi’. Non andavano nemmeno di moda, però gli ho dato retta, mi fidavo, sono una che si butta, non mi spaventa niente”. Anche Sotgiu cambiò look: “A me ordinò: ‘Fatti biondo’. A quei tempi, per un uomo, andare dal parrucchiere e chiedergli una tinta platino non era proprio facile… Mia madre si vergognava. ‘A casa siamo tutti bruni, cosa penserà la gente?’. Così è diventata bionda pure lei”.
Poi arrivò il momento del debutto a Sanremo con “La prima cosa bella” nel 1970. “Ci chiamarono all’ultimo minuto, come tappabuchi, si era liberato un posto. Doveva andarci Gianni Morandi, invece toccò a noi”, raccontano. E ancora nel 1971 con “Che sarà”: “Anche quella volta doveva esserci Morandi e invece alla fine ci lasciò il posto. Grazie ancora, Gianni”. Poi nel 1981 Marina uscì dal gruppo: “Sul momento fu un trauma, pensammo che potesse finire tutto”, racconta Sogiu. “Poi però venne Sarà perché ti amo. Vero, si chiude una porta e si apre un portone”, conclude Brambati.
Nel 1981 avvenne la rottura del quartetto con l’allontanamento di Marina Occhiena a seguito di uno scandalo. La donna, infatti, avrebbe avuto una storia con Marcellino Brocherel, all’epoca compagno dell’altra componente del gruppo Angela Brambati. Dopo la valanga di critiche e pettegolezzi, la Occhiena non vuole separarsi dal gruppo ma l’agente dei Ricchi e Poveri l’avrebbe convinta ad accettare l’abbandono con una cifra di 20 milioni delle vecchie lire. Così rimasero solo in tre, continuando a portare avanti alto il nome della band. La separazione avvenne proprio al Festival di Sanremo, nell’edizione in cui presentarono l’indimenticabile Sarà perché ti amo. Al giornalista del Corriere della Sera che le chiede quanto tempo ci ha messo a perdonarla, Brambati risponde: “Arrivederci, cambiamo discorso”.