Se il numero di contagi negli ultimi giorni sta lievemente diminuendo, sono drammaticamente lievitati i numeri dei morti per coronavirus. Da giorni il numero più nero rasenta le migliaia di unità, segno che il peggio non è passato.

Tra ottobre e novembre hanno perso la vita circa 22mila persone in soli due mesi. Numeri enormi se si considera che tra marzo, aprile e maggio, durante la prima ondata i morti son stati circa 30mila.

Secondo le proiezioni dell’Institute for health metrics and evaluation, finanziato dalla Fondazione di Melinda e Bill Gates, il numero dei decessi in Italia per Covid-19 potrebbe iniziare a subire una lieve flessione tra il 20 e il 23 dicembre. Ma ciò non significa che i decessi si fermeranno, così come i nuovi contagi.

Secondo la ricerca dell’istituto americano a fine gennaio 2021 l’Italia potrebbe registrare altri 30mila morti arrivando così a 90mila vittime di coronavirus dall’inizio dell’emergenza.Numeri preoccupanti perché al conteggio totale contribuiscono i dati di tutta Italia, da Nord a Sud.

I numeri sono più alti rispetto alla prima ondata perché è cambiato lo scenario: mentre prima la pandemia ha colpito soprattutto il Nord, la seconda ondata non ha risparmiato il Centro-Sud. Molto dipenderà dai comportamenti assunti durante le festività natalizie, dalla tenuta del sistema sanitario nazionale e degli ospedali e dai test e dal tracciamento e monitoraggio dei casi.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.