Il caso Cospito e le polemiche
Perché il Giurì d’onore ha assolto Giovanni Donzelli: i selfie del deputato di FdI per festeggiare

Giovanni Donzelli, deputato di Fdi, non ha leso l’onorabilità dei deputati Pd che ha chiamato in causa in quel suo scivolosissimo intervento in aula dello scorso 31 gennaio. Ma la conclusione del Giurì d’onore della Camera – una sorta di commissione disciplinare che vigila sulla corretta dialettica in Aula – pur avendo approvato all’unanimità la relazione sul caso, assolve Donzelli ma nasconde una gestazione su cui varrà la pena di accendere i riflettori.
La commissione è stata presieduta da Sergio Costa (M5s) e composta da Fabrizio Cecchetti (Lega), Alessandro Colucci (Misto), Annalisa Patriarca (FI) e Roberto Giachetti (Iv). Sono le 18,30 quando il presidente del Gran giurì, il 5 Stelle Costa, legge le conclusioni del suo lavoro: “La commissione ha preso atto che, secondo quanto affermato in audizione, le parole utilizzate da Donzelli nel suo intervento in Aula, seppure con toni che appaiono politicamente aspri, intendevano essere testimonianza di una preoccupazione riguardo ad eventuali effetti indiretti su un affievolimento dell’istituto di cui all’articolo 41 bis nei confronti del Cospito e, pertanto, non lesive dell’onorabilità dei deputati Serracchiani, Lai ed Orlando”. Quello che ci rivelano fonti interne alla commissione è che nel corso della sua audizione è stato proprio Donzelli a fare marcia indietro sulla natura delle sue dichiarazioni: avrebbe detto di aver trasceso, di aver detto cose che non voleva. Si sarebbe in qualche modo scusato, ammettendo la scivolata.
Ce lo specifica un componente del Giurì: “Adesso si fa i selfie per festeggiare lo scampato pericolo, a noi ha detto che non intendeva in nessun modo offendere il Pd, che non ha mai pensato che i dem fossero prossimi a tutelare gli interessi di mafiosi e terroristi. Noi abbiamo preso atto delle sue dichiarazioni, che qui certifichiamo. Lui non voleva offendere, ecco quanto ci ha fatto mettere a verbale”. Ricostruzione che mette nero su bianco il Pd, con una nota: “Donzelli ha ritrattato”. Si chiude così il brutto incidente nato dai banchi della destra: l’onorabilità di Debora Serracchiani, Andrea Orlando e Silvio Lai non risulterebbe offesa dagli affondi di Donzelli, definito fuori scala da parlamentari della stessa maggioranza. Nessuna messa in votazione: della relazione, l’Aula ha semplicemente preso atto, senza alcuna discussione. Nella seduta incriminata Donzelli, che è anche vicepresidente del Copasir, aveva attaccato oltre ai tre deputati anche il senatore democratico Walter Verini. Cospito aveva già iniziato lo sciopero della fame che sta ancora portando avanti per protestare contro l’applicazione nei suoi confronti del regime carcerario del 41 bis.
Donzelli aveva citato documenti del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ponendo in relazione la visita dei quattro parlamentari con i colloqui, inerenti al 41 bis, avuti da Cospito, sempre nella casa circondariale di Sassari, con appartenenti alla ‘ndrangheta ed alla camorra. “Siete con lo Stato o con i terroristi e la mafia?”, le dichiarazioni pronunciate in Aula da Donzelli che ha attaccato i dem con una ricostruzione forzosa: “Il 12 gennaio 2023, Alfredo Cospito, mentre parlava con i mafiosi, incontrava parlamentari come Serracchiani, Lai, Orlando e Verini che andavano a incoraggiarlo nella battaglia”. Lo scorso 22 febbraio si erano svolte le audizioni dei soggetti coinvolti, incluso Verini, che aveva chiesto di essere ascoltato dal Giuri’ d’onore, una sorta di commissione disciplinare che vigila sulla corretta dialettica nell’emiciclo di Montecitorio. Nelle argomentazioni conclusive il Gran giurì ha articolato una risposta che ricostruisce il quadro contestuale riaffermando la piena legittimità delle visite di sindacato ispettivo: “Il diritto di accesso agli istituti carcerari costituisce una delle prerogative del mandato parlamentare e non significa sostenerlo in alcun modo”, la sconfessione delle accuse di Fdi ai Dem. “Inoltre si verbalizza come risulti che la finalità visita sia stata l’interessamento alle condizioni di salute di Cospito”, conclude il presidente del Giurì, Costa.
© Riproduzione riservata