Giustizia in-civile
Il caso delle aste giudiziarie e delle speculazioni immobiliari
Perché la giustizia non è solo penale, il settore civile è il motore socio economico ma la politica lo ha dimenticato

Come spesso accade quando si parla di Giustizia si pensa quasi sempre al settore penale. Ma il vero motore di un sistema socio-economico efficiente e produttivo di un Paese si testa nel settore della Giustizia cosiddetta civile. Così sono chiamate tutte quelle cause che riguardano quotidianamente i cittadini e i loro diritti. Per questo, da poco più di un mese, con la Rubrica settimanale online Giustizia in-civile stiamo raccontando le storie reali delle persone che si trovano catapultate in una sorta di mondo parallelo chiamato Tribunale.
Storie e fatti che lasciano increduli e mettono spesso in dubbio la fiducia dei cittadini verso la fantomatica e tanto abusata parola: giustizia. I casi segnalati e già raccontati sono veramente tanti. Abbiamo iniziato con mettere in evidenza la geografia giudiziaria italiana e la recente “riforma” che ha cancellato le Sezioni distaccate dei Tribunali principali. Scelta che ha contribuito ad allontanare l’utente dal Presidio di Giustizia con tutte le conseguenze negative del caso. E come se non bastasse abbiamo ricevuto e pubblicato le segnalazioni dei cosiddetti “Giudici Onorari”, i quali loro stessi sono alle prese con una vertenza civile attinente al loro inquadramento lavorativo.
Problematiche per le quali la Commissione Europea ha aperto da tempo una procedura di infrazione contro l’Italia. Un paradosso niente male. Per quanto riguarda i casi concreti segnalati e descritti, hanno suscitato molto scalpore quelli attinenti alle esecuzioni immobiliari e le relative aste giudiziarie. Il problema fondamentale che è emerso e che sta sempre più preoccupando è l’enorme svalutazione e speculazione che va a toccare i beni messi all’asta. A seguito della recente riforma dell’art. 571 c.p.c i problemi sono aumentati proporzionalmente.
Tale articolo attribuisce al Giudice o al suo Delegato (ora le vendite possono essere fatte anche da Avvocati, Commercialisti e Notai) la possibilità di poter vendere alla prima asta ad un prezzo ridotto, rispetto al valore della perizia, fino al 25%. Questo ha creato di fatto una svendita legalizzata ai danni non solo del debitore ma di tutto il sistema. A farne le spese sono però i più deboli che non hanno reale possibilità di difesa. Ricevo spesso email di persone completamente sole e prive di sostegno. Su questo ci vorrebbe più informazione per aiutare il cittadino a conoscere i propri diritti e le possibilità anche di difesa gratuita esistente a seconda del reddito.
Fra tanti un caso di una signora anziana sempre nel settore delle esecuzioni immobiliari e del recupero crediti. La signora subiva un pignoramento. Senza perderci nei vari passaggi giuridici e qui importante segnalare un ipotetico evidente errore giuridico. Nello specifico vi è un punto fondamentale per quanto riguarda l’iter di una procedura esecutiva. Dopo che l’immobile viene venduto la persona aggiudicataria ha 120 giorni di tempo per effettuare il saldo. L’art. 585 c.p.c. indica questo termine come perentorio.
La Corte di Cassazione ha più volte ribadito il principio e da ultimo con sentenza del 29 maggio 2015, n. 11171 ha affermato: «…nell’espropriazione immobiliare il termine per il versamento del saldo del prezzo da parte di chi si è già reso aggiudicatario del bene staggito va reputato perentorio e non prorogabile». Insomma, modificare il termine per il pagamento, corrisponde a una scorrettezza equiparabile al modificare le regole del gioco durante la partita. Ecco, secondo voi cosa è successo in un Tribunale Italiano relativamente al caso di questa signora? Nel caso che abbiamo verificato, il Tribunale ha concesso la proroga del termine del saldo all’aggiudicatario.
Questo provvedimento a dir poco anomalo, che avrà risvolti forse penali, ha tolto anzitempo la casa ad una anziana signora senza grandi possibilità di difesa. I danni ormai sono fatti, poiché al momento l’anziana è ospite in una casa di riposo comunale. E quindi un danno irrimediabile. Abbiamo anche parlato delle questioni legate agli sfratti e alle sue complessità e lungaggini. Abbiamo affrontato anche le questioni dei diritti di famiglia e della pseudo riforma Cartabia sulle separazioni e divorzi. Abbiamo raccontato di una ragazza madre che ha chiesto al Tribunale di veder riconosciuto il diritto della figlia al mantenimento e all’affido esclusivo della bambina in quanto il padre, che vive in altra Regione, di fatto non c’è mai.
Cosa apparentemente semplice ma si è trovata di fronte una Giudice forse distratta la quale oltre a non aver riconosciuto un adeguato assegno per la bambina ha condannato la ragazza madre al pagamento delle spese legali della causa. La ragazza madre ha dovuto fare appello per cancellare una grossolana assurdità. Ci siamo occupati di alcuni casi di cause cautelari, che dovrebbero essere veloci, ma che in realtà durano anni e senza alcun reale motivo. Insomma, esiste un Mondo reale che merita maggiore attenzione e sul quale continueremo a far luce
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