Il disastro della magistratura può essere affrontato solo togliendole potere
Perché Mattarella legittima l’Anm, anima di magistratopoli?
Il Presidente Mattarella ieri ha inviato un messaggio all’Anm, che teneva un convegno per discutere di referendum e per presentare la nuova veste della sua rivista ufficiale. In questo messaggio, Mattarella ha incitato i magistrati a favorire sia le riforme della Giustizia sia una sorta di rigenerazione etica della categoria. Tutte e due le cose – ha spiegato – servono a ricostruire la fiducia del popolo nella magistratura. Che oggi è ai minimi termini. Ho da fare due domande e una riflessione.
Prima domanda: ma perché i magistrati convocano dei convegni? Non dovrebbero occuparsi di indagini, e poi fare i processi e infine le sentenze? Seconda domanda: ma perché i magistrati si associano e poi editano addirittura dei giornali. Non rischiano in questo modo di indebolire la loro cristallina imparzialità, e indipendenza, e oggettività? Non sarebbe più giusto se i magistrati svolgessero i compiti che la Costituzione ha loro affidato e lasciassero a noi giornalisti il compito di fare i giornali, e ai politici quello di fare i convegni? Immagino che i magistrati non sarebbero contenti se il Riformista decidesse di organizzare un suo tribunaletto o una piccola Procura, no?
Lasciamo da parte lo scherzo e poniamo la questione più forte. Quella dell’invito alla rigenerazione etica. Non stiamo parlando di una squadra di calcio o di una associazione di geometri, stiamo parlando delle persone, con la toga, che hanno un immenso potere sulla vita di tutti noi, che possono spezzare questa vita, che possono levarci la libertà, il patrimonio, il lavoro, i diritti civili, che possono anche torturarci in una cella di isolamento. È chiara la questione? E in questi mesi, dal palamaragate in poi, abbiamo saputo con certezza che il livello della loro etica è molto basso, e ha influito non sappiamo su quante inchieste e quante sentenze, probabilmente distorcendole.
È talmente vero, questo, che lo stesso Mattarella ha posto la questione morale. Cioè ha dato per accertato che c’è un problema di livello morale basso della magistratura. Possiamo affrontare un problema così drammatico, di ripristino dello Stato di diritto affidandoci alla speranza che i magistrati si decidano ad essere persone migliori, meno arroganti, meno attaccate al potere, meno faziose? È chiaro che non è così. L’idea di un’autoriforma di un gruppo di potere, potentissimo e senza limiti, che ha dimostrato di non sapere adoperare con saggezza e giustizia questo potere, è un’idea folle. È la politica che deve riformare la magistratura. Non c’è un’altra via. E deve riformarla riducendo considerevolmente il potere della magistratura e impedendo che questo potere resti incontrollato. Non c’è nessuna altra possibilità di fermare magistratopoli.
P.S. A voi sembra normale che una corrente della magistratura aderisca a una manifestazione di piazza? E che poi magari alcuni degli esponenti di questa corrente siano chiamati a giudicare i nemici di quella manifestazione? Beh, succede oggi.
P.S. 2 A voi sembra normale che un magistrato abbia partecipato alla manifestazione violenta dei novax di Piazza del Popolo, e abbia chiesto un processo di Norimberga per i nostri governanti (probabilmente senza sapere cos’è il processo di Norimberga) e che dopo tutto questo possa tornare tranquillo al suo lavoro? Bah.
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