Pestaggio di Niccolò Ciatti, un arresto in Francia: “Via all’estradizione”

Rintracciato e arrestato a Strasburgo, in Francia, in esecuzione di un Mandato d’Arresto Europeo (MAE) il cittadino ceceno accusato e ritenuto responsabile della morte di Niccolò Ciatti. Era il 12 agosto 2017, succedeva a Lloret de Mar in Spagna. Il 22enne di Scandicci, Firenze, morì vittima di un pestaggio: un calcio fatale alla testa. A comunicare la notizia i Ros. L’uomo arrestato ha 29 anni. “Un passo importante e decisivo verso quella giustizia che Niccolò deve avere…”, ha scritto su Facebook il padre della vittima.

“Il mandato di Arresto Europeo – emesso sulla base di una ordinanza di custodia cautelare in carcere del GIP del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica – è stato spiccato anche nei confronti di un secondo ceceno già ristretto in Spagna per l’omicidio del connazionale (in quanto colpito da provvedimento restrittivo delle locali autorità)”, spiega la nota dei Ros. L’altro cittadino ceceno ha 28 anni, Rassoul Bissoultanov, è detenuto in carcere in Spagna con l’accusa di omicidio volontario in attesa di rinvio a giudizio. “Le investigazioni, svolte in costante raccordo con i collaterali spagnoli, hanno consentito di acquisire solidi elementi identificativi degli autori del delitto e ricostruire appieno la dinamica dell’evento. Sono state avviate le procedure di estradizione“, conclude la nota.

Ciatti fu prima spinto, poi colpito da un pugno e infine da un calcio alla tempia. “Movente sconosciuto”, secondo il giudice per l’udienza preliminare di Blanes, Girona. Il gip Mercé Chova Martì nel decreto di rinvio a giudizio e archiviazione aveva comunque deciso che andrà a processo soltanto Bissoultanov mentre “non esistono indizi di colpevolezza che permettano di attribuire la partecipazione alla rissa anche di Khabiboul Koabatov e Movsar Magomadov, che, quindi, non possono essere processati per omicidio”.

La notizia della morte di Ciotti sconvolse l’Italia e Firenze, dove il 22enne lavorava al Mercato Centrale. Le immagini delle telecamere ripresero il gesto di Bissoultanov, atleta di lotta libera. Immagini cruente. Furono fermati anche Kabatov e Magomedov. I Mossos d’Esquadra riportarono che i tre sembravano aver agito con “tattica paramilitare”.