Se va in ospedale muore” perché “lo intubano, che ci fa a fare?”. Sono i suggerimenti che il medico no vax Roberto Petrella aveva dato alla moglie di un camionista di Caserta, Gennaro Sanges, 68 anni, che aveva la febbre alta ed era così sfinito da non riuscire ad alzarsi dal letto. Il ginecologo di Teramo, già radiato dall’ordine dei Medici nel 2019 (ma continuava a esercitare per il provvedimento non era diventato ancora effettivo, ndr) per le sue posizioni contro la scienza, è finito agli arresti domiciliari lunedì 24 gennaio dopo una indagine della procura di Catanzaro.

Prescriveva “cure alternative” ad un paziente affetto da gravi patologie pregresse, provocandone la morte. I magistrati calabresi, nel corso di un’altra indagini, avevano intercettato le telefonate del medico. L’accusa di omicidio volontario, è stata ridotta a omicidio colposo dal gip.

Il paziente in questione viveva a San Marcellino, in provincia di Caserta, e si era affidato al medico no vax dopo aver visto alcuni video pubblicati sui social. Al telefono con la moglie, così come ricostruito da Repubblica, Petrella aveva rassicurato la donna lo scorso 8 dicembre, poche ore prima del decesso: “Lei è in panico. Non muore suo marito. Stia tranquilla a casa, gli dia delle spremute, delle vitamine, polivitamine, gocce”.

La morte di Sanges, scrive il giudice, “appare causalmente riconducibile” al comportamento di Petrella, “che, a causa del suo ostruzionismo preconcetto verso la medicina tradizionale, non ha consentito adeguate e tempestive cure mediche” al paziente.

A Repubblica la moglie del camionista, Oksana, spiega che avevano deciso di rivolgersi a Petrella dopo che altri due specialisti in Urologia “non erano riusciti a risolvere il problema di mio marito, anzi si era aggravato. Petrella era convincente, ci fidavamo di lui”.

 

Redazione

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