In arrivo sanzioni da 150 a 5mila euro per chi guarda il calcio in modo abusivo, ovvero attraverso piattaforme di streaming illegali che alimentano da anni la pirateria. E’ quanto annuncia Massimiliano Capitanio, commissario dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Una stretta che questa volta andrà a toccare direttamente le tasche degli utenti del famigerato “pezzotto” (termine utilizzato a Napoli per indicare qualcosa di falso o taroccato), un ‘servizio’ che arriva a costare massimo 10 euro al mese.

“Il modo migliore per combattere la pirateria – spiega Capitanio – è contrastare le associazioni criminali ma anche quelle legali (!) che fanno business rubando proprietà intellettuali. Purtroppo una tappa necessaria, anche se probabilmente impopolare, sarà quella di multare gli utenti di pezzotto, gli utenti delle applicazioni facilmente scaricabili dagli store Android ed Apple ma anche dai portali Amazon, gli utenti dei tanti siti facilmente raggiungibili dai motori di ricerca (che ancora non collaborano come dovrebbero)”.

Guerra al pezzotto, Italia come la Spagna: multe da 150 a 5mila euro

Poi l’annuncio: “Forse non è ancora chiaro che, a breve, arriveranno sanzioni da 150 a 5000 euro, e questo, come per tutte le multe, è un passaggio che si vorrebbe evitare ma che si è reso necessario, anche perché chi fa business illegalmente sta facendo credere agli ignari utenti che non succederà nulla (utente avvisato…)”. Capitanio parla di fronte comune anche con Spagna che “nel frattempo si muove nella stessa direzione”. Il riferimento è ad una ordinanza dei giorni scorsi da parte del Tribunale di Commercio numero 8 di Barcellona che ha dato il via libera per poter adottare misure legali direttamente contro tutti quegli utenti che guardano il calcio attraverso pagine illegali. L’ordinanza obbligherà gli operatori Internet spagnoli – Telefónica, Vodafone, Orange, MásMovil e Digi – a informare le autorità competenti della Liga e a fornire i dati e le informazioni di tutti gli utenti che si collegano ai server della pagina pirata del calcio.

Come funziona la Piracy Shield

Dal primo febbraio scorso, inoltre, è attiva la piattaforma, gestita dall’Agcom, Piracy Shield, utile per l’individuazione e la segnalazione dei responsabili, di chi diffonde i contenuti illeciti e di chi ne fruisce, arrivando ad oscurare i siti che le trasmettono illegalmente nel giro di 30 minuti. Adesso però l’Agcom prova ad alzare l’asticella e mette nel mirino non solo chi utilizza abbonamenti a Iptv (sistema di trasmissione di segnali televisivi su reti informatiche) ma anche le App che vengono scaricate a costo zero da piattaforme come PlayStore, AppStore e Amazon e attraverso le quali è possibile vedere le partite rubate a chi ha ne detiene regolarmente i diritti.

Per i fornitori del servizio illegale è prevista anche la detenzione fino a tre anni di carcere. Le multe per gli utenti partono da 154 euro in prima battuta, ma possono raggiungere i 5mila euro in caso di recidiva. Con il blocco effettuato da Piracy Shield è possibile individuare i responsabili dell’illecito in brevissimo tempo, mentre la Guardia di Finanza rintraccia i colpevoli anche attraverso i pagamenti, spesso effettuati con carta di credito.

Redazione

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