Appello all'Europa: "Serve tempestività"
Picco contagi, Mattarella e il lockdown: “Italia aperta se ci sarà collaborazione”

E’ il giorno in cui il bollettino dei contagi da Coronavirus supera abbondantemente quota 5000, con una finestra già aperta su ulteriori restrizioni e per l’Italia un futuro sempre più incerto. Il trend in aumento è confermato, mentre si susseguono dichiarazioni nelle quali un nuovo ‘lockdown‘, non è ormai del tutto escluso, in caso di situazione fuori controllo. In questo clima, trapela dal palazzo del Quirinale un richiamo forte del presidente Sergio Mattarella rivolto a tutta la popolazione.
Nel corso di un incontro al Colle con l’omologa Ellenica, Katerina Sakellaropoulou, il capo dello Stato – che nei giorni scorsi ha espresso la sua preoccupazione per l’aumento dei contagi – sottolinea la necessità di mantenere aperte le scuole, le fabbriche e gli uffici, insomma il Paese. Ciò implica una maggiore responsabilità dei singoli nel prevenire e limitare i contagi.
Il messaggio di Mattarella è scandito da parole dure: “La libertà non è un fatto esclusivamente individuale, ma si realizza insieme agli altri, richiedendo responsabilità e collaborazione“. Senso di comunità, rispetto dell’altro e soprattutto iniziative personali mirate alla protezione della libertà non solo personale. Già una volta l’inquilino del Colle aveva rimarcato, con il solito garbo che lo contraddistingue, quanto fosse pericoloso rifiutare di rispettare le regole – come l’uso della mascherina – un rifiuto che “altrove ha provocato e sta provocando drammatiche conseguenze“. Il concetto è tra i più semplici perché sottolinea un concetto di libertà globale: “Talvolta – aveva detto durante la cerimonia del Ventaglio al Colle – viene evocato il tema della violazione delle regole di cautela sanitaria come espressione di libertà. Occorre tener conto anche del dovere di equilibrio con il valore della vita, evitando di confondere la libertà con il diritto far ammalare altri”.
Poi l’appello all’Europa: “L’andamento dell’emergenza sanitaria causata dal Covid richiede all’Unione Europea la massima tempestività nella messa in campo di tutte le misure necessarie. Per questo mi auguro che siano presto superati i tentativi di rallentamento”.
Un monito rivolto anche alle manifestazioni dei ‘negazionisti’ in programma domani a Roma.La fermezza del presidente, raccontano, è particolarmente apprezzata dall’omologa Sakellaropoulou, che durante la colazione di lavoro ricorda la replica di Mattarella a Boris Johnson: “Amiamo la libertà ma amiamo anche la serietà“, ricordando la grande serietà da parte di italiani e greci nel fronteggiare la pandemia. La visita della presidente greca in Italia è la seconda all’estero, dopo Cipro, da quando è stata eletta. Da ricordare la telefonata di solidarietà da lei fatta a Mattarella nelle prime settimane del lockdown italiano, ribadendo l’amicizia antica e salda tra i due rispettivi popoli e la convergenza sulle principali questione del momento. Amicizia ricambiata da Mattarella quando ha espresso la sua vicinanza alla Grecia per l’incendio nel campo profughi di Moria.
Tra i temi principali trattati, oltre ai rapporti bilaterali e la pandemia da Covid-19 e conseguente crisi economica, anche il ruolo dell’Ue, la gestione dell’immigrazione, il mediterraneo orientale. Argomenti su cui Italia e Grecia concordano nella necessità di un ruolo sempre più forte, coeso e autorevole dell’Unione Europea e, per quanto riguarda le crisi regionali, della Nato e dell’Onu. E su questo fronte Mattarella non è potuto essere silente. Le ultime notizie da Bruxelles sul lavoro che si sta facendo sul Recovery Fund non sono confortanti, e l’ipotesi che ogni occasione sia buona per riduscutere il piano per il capo dello Stato non è accettabile.”L’andamento dell’emergenza sanitaria causata dal Covid richiede all’Unione Europea la massima tempestività nella messa in campo di tutte le misure necessarie – trapela dell’incontro la presidente greca – Per questo mi auguro che siano presto superati i tentativi di rallentamento”. Su questa linea, è sentire comune dei due capi di Stato, è necessario che l’Europa, che ha dimostrato una risposta importante dopo la pandemia, si doti di risorse proprie e per fare fronte alle possibili urgenze. Anche la questione dei migranti del Mediterraneo non può essere lasciata soltanto sulle spalle dei paesi mediterranei, concordano Mattarella e Sakellaropoulou, perché di strategica importanza, tanto da dover riguardare tutta l’Ue.
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