Pier Silvio Berlusconi fa politica: difende “TeleMeloni”, bacchetta Salvini su canone Rai e Malpensa e attacca Sala (“Non rompere”)

La presentazione dei palinsesti Mediaset diventa ‘occasione per Pier Silvio Berlusconi di replicare e attaccare la Lega di Matteo Salvini e il sindaco di Milano Beppe Sala in merito alla proposta del Carroccio di aumentare la pubblicità sulla Rai per tagliare il canone e all’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a papà Silvio Berlusconi. L’amministratore delegato Mediaset va giù duro con il partito di Salvini su entrambe le questioni ma perde le staffe, o quasi, sul post social di Sala contro la sorella Marina Berlusconi, invitando il primo cittadino di Milano “a non rompere”.

Ma prima di ricostruire le due polemiche sollevate da Pier Silvio Berlusconi c’è l’eventuale futuro politico a tenere banco. Nel luglio 2023 scorso, dopo la scomparsa dell’ex premier, il secondogenito rinviò la discesa in campo (“ho 54 anni, mio padre ne aveva 58 quando è sceso in politica”). Un anno dopo dice di essere affascinato dalla politica ma continuerà a fare l’imprenditore perché “parlare con le persone è stato il mio mestiere per più di 30 anni perché la tv questo fa. Ma un conto è fare le elezioni, con la grande avventura elettorale, un conto il sacrificio della vita politica di tutti i giorni. Chi te lo fa fare? Questo abbastanza ovunque, ma in Italia…”. Altro aspetto che raffredda, almeno per ora, l’eventuale discesa in campo è quello relativo al conflitto di interessi, che in passato ha creato più di un grattacapo al papà.

“Come lo metti? Vendi tutto? Molli tutto in mano a qualcuno? Non è un tema leggero”. Infine smentisce (“è una balla totale”) i rumors relativi a sondaggi commissionati da lui o dall’azienda su una sua eventuale candidatura, “a Roma ci vado ma la politica non c’entra”, è per lavoro.

“I moderati non hanno rappresentanza”

Ma alla fine, inevitabilmente, Pier Silvio Berlusconi di politica parla eccome, ed entra a gamba tesa anche su diverse questioni che riguardano sia la maggioranza del governo Meloni, di cui fa parte anche il partito fondato da suo padre (Forza Italia), sia la città di Milano. Non senza commentare la situazione del Centro, di quei moderati in crisi di rappresentanza. “Sono la maggioranza ma oggi non hanno qualcuno in cui si riconoscono veramente” e per questo “ci potrebbe essere un’opportunità pazzesca”.

I siluri alla Lega su Rai e Malpensa e la gaffe del Carroccio

Ma come dicevamo, gli attacchi riguardano soprattutto la Lega di Matteo Salvini. Berlusconi jr è categorico sulla proposta della Lega di aumentare i limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai, così da abbassare il canone: “E’ un pasticcio assoluto, il contrario di quello che andrebbe fatto. La morte dell’editoria italiana“.  Con la “Rai senza il canone parliamo di migliaia di licenziamenti – aggiunge – Il servizio pubblico è importante che ci sia, questo distruggerebbe il mercato”. Parole che provocano l’immediata reazione del partito del vicepremier che prova a ricucire lo strappo addirittura invitando l’ad di Mfe-Mediaset a un confronto “sul futuro dell’offerta televisiva italiana, ivi compreso il miglioramento della tv pubblica con riduzione dei costi a carico dei cittadini”. Vi rendete conto? La Lega che invita un media privato a parlare e a confrontarsi su come gestire la tv pubblica. Spettacolo puro.

Per la Lega, preoccupata di perdere ancora più consensi dopo essere precipitata sotto Forza Italia, “il dialogo è sempre utile, anche perché l’obiettivo è migliorare la concorrenza e la qualità complessiva del prodotto a beneficio del pubblico”.

Malpensa intitolato a Berlusconi: Pier Silvio contrariato

Dalla Rai all’aeroporto di Malpensa intitolato la scorsa settimana al papà Silvio Berlusconi  su proposta del ministro dei Trasporti Matteo Salvini: “Le modalità dell’intitolazione, nei tempi, nei modi, non sono state perfette” ha commentato Pier Silvio. “Tutto ciò che viene intitolato in onore di nostro padre a noi fa piacere. Le polemiche mi hanno infastidito e lasciano il tempo che trovano. Noi figli non siamo stati informati se non a cose fatte, ma onestamente poco importa” ha aggiunto.

La difesa di Marina e l’affondo a Sala: “Non rompere”

Il banco salta però quando l’ad Mediaset commenta il post social del sindaco di Milano Beppe Sala e il messaggio alla sorella Marina: “Era chiaro che si sollevava polemica ma mi fa ancora più incavolare, rispetto alla polemica che era prevedibile, la polemica sulla polemica, lo trovo insopportabile. Lo trovo terribile. Sala scrive a mia sorella sui social, a lui dico ‘dì se sei favorevole o no’. Non rompere. Puoi anche dire che sei contro per mille motivi ma non fare polemica sulla polemica, pensasse a Milano. Chi si rivolge a mia sorella mi fa veramente ridere”.

La replica di Sala: “Se mi tocca interloquire con chi si rivolge così…”

Poco dopo è arrivata la replica dello stesso Sala: “Io userei la dedica per fare politica? Vorrei sommessamente ricordare che c’è in Italia un partito politico che porta il nome di Berlusconi. L’intitolazione non è quindi un atto politico? Mi pare – aggiunge Sala – di aver posto la questione Malpensa con garbo e educazione, se poi mi tocca interloquire con chi si rivolge a me dicendomi di “non rompere”, io non muto comunque il mio comportamento.

Elogi solo a Meloni: “Prende voti dei moderati”

Parole positive Pier Silvio Berlusconi le spende per Giorgia Meloni e il suo governo (“Meno male che c’è”) e allontana le polemiche sulla Rai trasformata sempre più in Tele Meloni: “Non lo vedo questo problema, dire che in Italia non ci sia libertà di parola non è vero. Nel nostro paese c’è libertà”. Riguardo Mediaset “penso che sia veramente un esempio di editore nel suo complesso ecumenico nel vero senso della sua parola. Noi non siamo un giornale, ma siamo come una edicola che offre tutto. Con diverse conduzioni e diverse tonalità. Penso che in Mediaset oggi ci sia già pluralismo ma voci nuove sono sempre benvenute, aldilà che siano di destra o di sinistra, ma purchè siano brave”.

Sullo spazio al Centro che c’è, aggiunge: “I moderati in Italia sono la maggioranza, oggi però non hanno qualcuno in cui si riconoscono veramente. Tanto è vero che la stessa Meloni, che io considero bravissima al di là di come la si pensi, sta prendendo voti dei moderati”.