Il sistema di spionaggio
Piercamillo Davigo e l’adorazione per il sistema di controllo della Germania Est
Sapete chi è il modello, il vero amore politico di Piercamillo Davigo? Si chiama Erich Honecker. Chi era costui? Un uomo politico importantissimo che guidò la Germania orientale – comunista – dal 1971 fino alla caduta del famigerato Muro di Berlino. Quasi vent’anni durante i quali Honecker riuscì a perfezionare in modo strabiliante il sistema di spionaggio interno, che era stato organizzato dal suo predecessore, Ulbricht, e riuscì a mettere sotto controllo praticamente tutto il paese.
Telefoni intercettati, microspie, uso della polizia, dei pedinamenti, degli interrogatori, controlli sui secchi della spazzatura. Honecker non disponeva dei Trojan ma riuscì a ottenere risultati formidabili. La società tedesca orientale era interamente controllata dal potere. Davigo pensa che quel sistema sia il migliore per combattere la corruzione e rendere efficiente lo Stato. E che la guida spetti alla magistratura. Lo ha detto, in modo molto chiaro, in un articolo che ha pubblicato ieri sul Fatto, nel quale invoca il principio della legge uguale per tutti (anche per giornalisti e avvocati), e dunque il diritto della magistratura a intercettare, inquisire ed eventualmente imprigionare (è la soluzione migliore) più persone possibile. Con una preferenza speciale per i politici. Da Casarini a Berlusconi.
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