Indagini in corso
Pierina Paganelli dei Testimoni di Geova uccisa con 29 coltellate a Rimini: sequestrati abiti Dassilva. Sette urla registrate in garage

Continuano le indagini su una delle vicende più oscure delle ultime settimane: il brutale omicidio di Pierina Paganelli la 78enne ammazzata brutalmente la sera del 3 ottobre con 29 coltellate alla periferia di Rimini. Nei garage del condominio del Ciclamino è successo qualcosa di terribile che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire. Le immagini di una telecamera riprendono l’auto della donna che scende nei box alle 22.08, dietro di lei due ombre che si dirigono verso il portone della palazzina. 300 residenti, 80 appartamenti, 8 rampe di scale che scendono sottoterra fino ai box. Ed è qui che si è consumato il delitto. L’ipotesi è che qualcuno sappia cosa è accaduto quella sera ma che non voglia parlare. Solo qualche mese fa il figlio della donna Giuliano Saponi era rimasto vittima di una brutale aggressione in strada.
Il nuovo sopralluogo degli inquirenti
Nuovo sopralluogo oggi pomeriggio per gli inquirenti che indagano a Rimini sulla morte di Pierina Paganelli. L’attenzione degli uomini della Squadra Mobile riminese si è concentrata nel luogo del delitto ovvero in quello spazio tra le scale e i box auto del condominio di via del Ciclamino dove l’anziana, appartenente ai Testimoni di Geova, ha trovato la morte dopo essere rientrata in casa da un momento di preghiera.
Sequestrato il cellulare della nipote di Paganelli
Si cerca qualche dettaglio anche in quello spazio angusto tra le due porte antincendio presenti nel passaggio e al vaglio ci sono inoltre le modalità per entrare e uscire dal palazzo. A quanto emerso, si sta seguendo una nuova pista che ha inizio con il sequestro del cellulare della nipote minorenne di Pierina, ovvero la figlia della nuora Manuela Bianchi, la donna che la mattina del 4 ottobre ha trovato il corpo senza vita di Paganelli nei garage del condominio in cui entrambe vivevano.
L’omicida ha attirato l’attenzione della donna: le sette urla
L’omicida quella sera avrebbe attirato l’attenzione della vittima, ci sarebbe stato un saluto a cui sono seguite poi le sette urla della donna mentre il carnefice infieriva sul corpo, captate da una videocamera. Questi accertamenti seguono alla nuova tornata di colloqui che hanno visto convocate in questura la nuora Manuela Bianchi e l’amica Valeria Bartolucci. La polizia ha inoltre sequestrato alcuni indumenti appartenenti al 34enne di origine senegalese Louis Dassilva che in un primo momento non erano stati consegnati. Gli uomini della Squadra mobile riminese dovranno ora capire, a più di un mese dall’efferato omicidio, se si sia trattato o meno di una dimenticanza.
La pista della vendetta personale per l’omicidio di Paganelli
La pista che ora appare prevalente, sebbene nel registro degli indagati non ci sia ancora alcun nominativo, è quella della vendetta personale. Delle ultime ore anche la notizia che Giuliano Saponi, il figlio della vittima tornato a casa dopo un lungo periodo in ospedale, oltre ad essere stato sollevato lo scorso aprile da un incarico dei Testimoni di Geova aveva contratto a maggio un debito col fisco di 7mila euro a causa di imposte non versate.
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