Piovono milioni di euro sui banchieri. Arrivano i super bonus grazie al boom in borsa. I manager al vertice dei grandi istituti di credito ricevono- così come riporta L’Espresso – gran parte dello stipendio sotto forma di azioni e così con il rialzo dei titoli bancari sono aumentati anche i loro compensi. Andrea Orcel di Unicredit, per esempio, supera 12 milioni e il tesoretto di Alberto Nagel (Mediobanca) ora vale più di 30 milioni.

Cifre da capogiro. Saranno i soci di Unicredit, convocati in assemblea il prossimo 31 marzo, a dire l’ultima parola sullo stipendio dell’amministratore delegato Andrea Orcel. Il consiglio di amministrazione dell’istituto milanese vorrebbe aumentare del 30 per cento il compenso del banchiere, che con i suoi 7,5 milioni è già il banchiere più pagato d’Italia. Tra retribuzione base, bonus e benefit vari Orcel potrebbe quindi ricevere 9,75, milioni in totale, per due terzi sotto forma di titoli Unicredit. Il caso Orcel non è isolato.

Come ricostruisce L’Espresso in un’inchiesta pubblicata nel numero in edicola domenica 5 marzo e già online, il boom di Borsa ha garantito lauti guadagni supplementari anche ad altri banchieri. Due nomi su tutti: Alberto Nagel, a capo di Mediobanca e Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo. Il valore di questi bonus varia in base ai risultati di bilancio.

E visto che nel 2022 il mondo del credito ha fatto segnare profitti record, c’è da aspettarsi che i manager di vertice verranno premiati con nuovi pacchetti di azioni, destinati ad aggiungersi a quelli assegnati negli anni scorsi. L’Espresso precisa, però, che questi guadagni sono virtuali e cioè destinati a restare “congelati” sulla carta fino a quando le azioni non verranno vendute. Il valore del premio è di solito legato ai risultati aziendali, ma può anche capitare che la gratifica sia svincolata dall’andamento dei conti.

Redazione

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