Non si placano gli scontri al centro attorno alla lista degli Stati Uniti d’Europa. In mattinata, oltre all’intervento di Carlo Cottarelli che ha spiegato i motivi del suo passo indietro, era arrivata una nota di Azione. Il partito di Carlo Calenda ha reso note le condizioni per una possibile interlocuzione con Più Europa per le elezioni europee: “Siamo sempre disponibili a discutere con Più Europa. I punti fondamentali per noi rimangono gli stessi: coerenza, qualità della lista”.

Calenda, le condizioni per discutere con Più Europa

“Non possiamo accettare di allearci con chi si porta dietro Cuffaro, Cesaro e Mastella o candidare chi viene pagato da dittature straniere in spregio al codice di condotta del Parlamento europeo”, si legge nella nota di Azione, che prosegue: “Non ha senso includere nella lista di chi poi andrà in gruppi diversi da Renew (Psi e Nuova Ds)”. Poi “no alla candidatura di chi sostiene le tesi di Putin ed è contrario all’invio di armi in Ucraina (Librandi-Italia C’è)”. Sì alla “candidatura di Cottarelli insieme a Bonino come frontrunner della lista” e “all’inclusione nella lista dei due candidati del Pde attualmente in parlamento europeo (Danti e Gozi)”. Questi – conclude la nota di Azione – “erano i contenuti originari del lodo Verhofstadt. Lì siamo rimasti”.

La nota di Più Europa contro Calenda

Nello scontro fatto da dichiarazioni e note politiche, è arrivata la reazione di Più Europa con un comunicato. “L’Assemblea di +Europa ha ieri approvato, a larghissima maggioranza e senza voti contrari, una mozione a prime firme Magi e Della Vedova in cui, tra le altre cose, si reitera l’invito ad Azione a partecipare al tavolo promosso da +Europa che da settimane lavora in modo positivo per la Lista Stati Uniti d’Europa. Alla nostra disponibilità politica piena e sincera, Azione risponde arrivando financo a porre tra le condizioni l’esclusione di uno dei soggetti, il PSI, che dopo aver partecipato alla Convention Stati Uniti d’Europa con Emma Bonino, ha partecipato fin da subito con convinzione al tavolo per la Lista, al pari di +Europa, Italia Viva, LDE, Radicali Italiani. Ci pare evidente che Calenda, con questa linea dei veti variabili di giorno in giorno, scelga pretestuosamente di non sedersi al tavolo”.

“Il solo effetto sarà quello di dividere i voti di tutti quegli elettori che invece ci chiedono una risposta unitaria nel nome del federalismo europeo capace di impedire l’arrivo in maggioranza in Europa delle forze populiste e di estrema destra. La partita è solo questa, il tempo stringe e dobbiamo andare avanti. Azione deciderà se partecipare senza veti oppure no”, conclude la nota di +E.

La posizione del Partito Socialista italiano

“Il veto posto da Calenda non è tema politico, è richiesta irricevibile che +Europa ha già respinto al mittente. L’Assemblea di +Europa ha approvato compatta la proposta di dare vita con i socialisti, Italia Viva e altre formazioni politiche ad una lista di stampo europeista. Siamo coerenti rispetto ad un percorso avviato. Chi ha visione, chi immagina un progetto è in tempo per esserci”. Sono le parole di Enzo Maraio, il segretario del Partito Socialista italiano, a margine di un evento a Salerno. Per Maraio, “Calenda invece di cercare strade condivise mette paletti assurdi e dimentica i suoi maldestri tentativi di annessione e pseudo alleanze. Il progetto della lista Stati Uniti d’Europa va avanti con lo scopo di arginare la destra, con lo spirito del federalismo europeista. Il nostro progetto è la vera novità riformista di queste elezioni europee”.

Redazione

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