Un prelievo straordinario su imprese e contribuenti che hanno beneficiato del superbonus oltre all’aggiornamento delle rendite catastali per tassare quelle “case fantasma” da troppi anni. E’ l’intenzione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in vista della manovra di dicembre in vista del 2025, con il governo chiamato a trovare nuove risorse tra tagli di spesa e nuove entrate. Giorgetti annuncia che “farà sacrifici chi può permetterseli”, sottolineando che verranno aggiornate anche le rendite catastali con la norma che prevede che chi ha usato il superbonus 110% debba adeguare la rendita catastale, la “base” su cui si calcolano le tasse, dall’Imu a quelle sulle compravendite. Non è da escludere inoltre che nuovi accertamenti possano essere estesi anche a chi ha beneficiato dei bonus ordinari.

Manovra 2025, Giorgetti: “Tagli significativi tranne che per sanità”

Nel corso dell’audizione in Parlamento sul Piano settennale di bilancio (Psb) che sta per essere inviato alla Ue, Giorgetti ha fatto sapere che la nuova legge di bilancio “non lascerà indietro nessuno”, provando a smorzare toni e tensione per quella che si annuncia essere una manovra ricca di sacrifici per gli italiani perché “ci saranno tagli significativi a tutte le spese, tranne che alla sanità”.  “Keynes non vi è piaciuto? Allora vi cito Battisti e Mogol. Troppo spesso la saggezza è la prudenza più stagnante” sottolinea poi il ministro.

La caccia agli immobili fantasma

Così come riporta il Corriere della Sera, l’aspetto nuovo su cui punterà il ministro leghista ma fedelissimo alla linea Draghi, sarà quello sull’aggiornamento delle rendite catastali “cominciando dagli “immobili fantasma” che nonostante la possibile regolarizzazione ancora ci sono ed aumentano, per passare poi agli edifici che hanno beneficiato dei bonus edilizi. La norma, già oggi, prevede che chi ha usato il 110% debba adeguare la rendita catastale, la “base” su cui si calcolano le tasse, dall’Imu a quelle sulle compravendite”, in modo tale da garantire ai Comuni “più risorse”.

Ad oggi quel che sembra certo è che nella prossima manovra arriverà il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti sotto i 35 mila euro e gli sgravi Irpef fino a 28 mila euro, ma anche la decontribuzione per le mamme che hanno figli e le deduzioni per le imprese che assumono.

Contro la linea Giorgetti si schiera Confedercontribuenti boccia il progetto. “Chi ha beneficiato di quell’incentivo – commenta il presidente Carmelo Finocchiaro – ha semplicemente messo a norma la propria casa. Ovvero, ne ha ridotto l’impatto ambientale, o l’ha resa più sicura per ridurre il rischio sismico. E lo ha fatto usufruendo di un beneficio accordato da una legge dello Stato, e per rispettare dei requisiti fissati da normative dell’Unione europea. Adesso, secondo il ministro Giorgetti, questi cittadini vanno puniti”.

“Una proposta del genere – prosegue – è un’ulteriore vergogna, anche per un governo delle tasse come quello a cui ha dato vita Giorgia Meloni. Ancora una volta, ribadiamo che il ministro Giorgetti debba dimettersi: sta agendo come un ragioniere che non fa altro che seguire alla lettera delle logiche di bilancio senza tenere conto dei bisogni sociali. E da buon leghista sta facendo proprie delle posizioni orbaniane: ovvero colpire chi intende migliorare le condizioni dell’ambiente per fare quadrare i numeri di un bilancio dissestato. Un ministro dell’Economia, invece, dovrebbe essere in grado di promuovere delle misure strutturali, di favorire la crescita delle imprese e di migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Se si limita a introdurre nuove tasse – conclude Finocchiaro, – si rende complice di quel dissesto”.

Redazione

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