Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis chiede di spingere l’acceleratore sull’attuazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza per far fronte ai rischi in alcuni Stati membri. Nel giorno in cui la Commissione Ue ha presentato le Raccomandazioni specifiche per Paese, che gli Stati membri dovranno tenere presente quando prepareranno le leggi di bilancio per il 2024, Dombrovskis sottolinea l’importanza di “impegnarsi e assicurarsi che i Pnrr siano attuati correttamente perché c’è la scadenza della fine del 2026. Poiché è molto improbabile che questa scadenza venga prorogata, perché richiederà una decisione unanime degli Stati membri che coinvolgerà nella maggior parte dei casi una procedura parlamentare. Quindi è qualcosa che sarebbe molto difficile. Pertanto, il nostro messaggio agli Stati membri è di concentrarsi sull’attuazione dei piani e non su una sorta di estensione delle scadenze”.

E sui ritardi italiani nell’attuazione del Pnrr e il freno messo al pagamento della terza tranche, il ministro specifica l’importanza che non si verifichino ulteriori ritardi e spiega quanto sia necessario ” rafforzare la capacità amministrativa, in particolare a livello subnazionale, per consentire un’attuazione continua, rapida e costante del Pnrr. Presentando il piano rivisto con il capitolo RePowerEu per assicurarne l’attuazione, senza abbassare l’ambizione complessiva del piano e senza rallentarne l’attuazione”.

Sull’emergenza che ha colpito nelle ultime settimane le aree dell’Emilia Romagna, Dombrovskis tiene a sottolineare che l’Ue è al fianco dell’Italia nel fronteggiare questo disastro naturale. Con un meccanismo europeo di protezione civile già attivato e il sostegno sul campo da parte di diversi Paesi. “Inoltre il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze è in costante contatto con le autorità italiane.” – prosegue il ministro – “Dal punto di vista del sostegno finanziario, abbiamo un’area dedicata ai soccorsi post-catastrofe: c’è il Fondo europeo di solidarietà che può fornire sostegno all’Italia se ne fa richiesta e ci sono ingenti fondi disponibili per l’adattamento dei Paesi al cambiamento climatico e per la riduzione dei rischi geologici nell’ambito della politica di coesione e del Pnrr”.

E poi c’è il tema del miglioramento del saldo strutturale dello 0,7% del Pil,  che si traduce in un aumento della spesa primaria nazionale dell’1,3%. La prima cosa che l’Ue raccomanda per limitare questo aumento è “di ridurre le misure di sostegno all’energia e di utilizzare i relativi risparmi per ridurre il deficit pubblico. Un altro punto importante per gli investimenti è garantire una rapida attuazione del Pnrr. L’Italia è il più grande beneficiario in termini assoluti della Recovery and Resilience Facility (lo strumento principale di Next Generation Eu che alimenta i Pnrr, ndr) , sono disponibili ingenti somme di denaro e l’Italia ha indicato anche l’interesse a ricevere ulteriori prestiti da questo strumento. Ma è importante che i progetti di investimento siano attuati in modo sicuro e con zelo: una forte attenzione all’attuazione del piano aiuterà con la transizione verde e digitale”.

Sulla questione delle autonomie regionali in Italia invece, Dombrovskis prende le distanze: “Non ci intromettiamo nelle questioni costituzionali degli Stati membri, che devono essere discusse e decise dagli Stati membri. Non è una questione che riguarda la Commissione quando discutiamo, ad esempio, dell’attuazione del piano di recupero e resilienza. In effetti, abbiamo sottolineato la necessità di garantire un’adeguata capacità amministrativa, inclusa nelle Regioni”.

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