Polveriera Gerusalemme, scontri alla Spianata delle Moschee: centinaia di feriti

Centinaia, pare oltre duecento, le persone ferita negli scontri avvenuti nella notte alla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Poliziotti israeliani contro manifestanti palestinesi. Uno dei confronti più duri degli ultimi anni nella Gerusalemme Est occupata, acme delle tensioni montanti da settimane per via degli sfratti a Sheikh Jarrah. Le tensioni sono esplose quando decine di migliaia di fedeli si sono radunati nella Spinata delle Moschee – chiamata dagli ebrei il Monte del Tempio – per l’ultima grande preghiera del venerdì prima della fine del mese di Ramadan. A quel punto sono scoppiati gli scontri tra i palestinesi, che hanno anche usato armi da fuoco, e la polizia israeliana, che ha lanciato granate assordanti e ha sparato ai manifestanti con proiettili di gomma e cannoni a onde acustiche. Gli incidenti hanno provocato grande apprensione nella comunità internazionale.

Almeno una dozzina i manifestanti feriti al volto. Scontri si sono riverberati nel vicino quartiere di Sheikh Jarrah, come riporta l’Ansa.it, dove le manifestazioni notturne quotidiane contro il possibile sgombero delle famiglie palestinesi a favore dei coloni israeliani erano già sfociate nei giorni scorsi in scontri con la polizia. La Mezzaluna Rossa ha riferito che almeno quattro palestinesi sono rimasti feriti gravemente. Al momento una fragile calma sembra essere tornata.

Le tensioni stavano montando da diverse settimane. Tra le cause la decisione del leader Abu Mazen di rinviare le elezioni palestinesi previste a fine maggio; lo sfratto di diverse famiglie palestinesi dalle loro case nel quartiere orientale di Sheikh Jarrah; la decisione della polizia israeliana di chiudere la piazza frequentata da giovani davanti alla porta di Damasco. Secondo il Jerusalem Post sarebbero 17 gli agenti feriti e 205 i palestinesi, di cui 108 trasferiti in ospedale.

Appelli da tutto il mondo alla de-esclation. L’Unione Europea ha invitato le autorità ad agire con urgenza per allentare le attuali tensioni a Gerusalemme in una nota del portavoce del servizio di azione esterna della Ue, l’ufficio dell’Alto Rappresentante Josep Borrell. “Desta grave preoccupazione la situazione relativa agli sgomberi di famiglie palestinesi a Sheikh Jarrah e in altre zone di Gerusalemme Est. Tali azioni sono illegali ai sensi del diritto internazionale umanitario e servono solo ad alimentare le tensioni sul campo”, si legge nella nota. Apprensione anche da parte degli Stati Uniti: il dipartimento di Stato in una nota ha esortato “entrambe le parti a esercitare una leadership decisiva e collaborare insieme per abbassare le tensioni, porre fine alla violenza e rinvigorire meccanismi di coordinamento e relazioni di lunga data che hanno servito i loro interessi condivisi nel corso dei decenni”.

Nonostante gli appelli le tensioni potrebbero andare incontro a un’escalation. Il capo di Stato israeliano, il generale Aviv Kohavi, ha ordinato un rafforzamento delle aree più a rischio, come riporta il Jerusalem Post.