Polveriera USA, un altro morto a Indianapolis: 1.400 gli arresti

In this May 29, 2020, photo, protesters run through smoke as police officers start firing rubber bullets during a protest over the Minneapolis death of George Floyd in Los Angeles. Floyd died in police custody Monday in Minneapolis. (AP Photo/Ringo H.W. Chiu)

Terza vittima in due giorni di scontri, negli Stati Uniti, scatenati dalla morte dell’afroameriano George Floyd a Minneapolis dopo il brutale intervento della polizia. A Indianapolis, nello Stato dell’Indiana, una persona è morta e altre tre sono rimaste ferite in uno scontro a fuoco. La Cnn lo fa sapere citando il capo della Polizia della città Randal Taylor.

Ormai le proteste si sono allargate in tutto il Paese. A Minneapolis, dove tutto è iniziato, la polizia in assetto antisommossa ha fronteggiato i manifestanti che sfidavano il coprifuoco. Lacrimogeni e granate stordenti sono state lanciate per tenere lontana la folla dalla caserma numero 5. Venerdì le immagini della caserma numero 3 data alle fiamme dai manifestanti aveva fatto il giro del mondo. Proprio a Minneapolis si era registrata la prima vittima dopo l’esplosione degli scontri.

Ieri un 19enne è morto a Detroit. Fatali i colpi di arma da fuoco sparati sulla folla da un suv in corsa. Un agente è morto poche ore dopo a Oakland Down Town sempre a causa di ferite da arma da fuoco. Derek Chauvin, l’agente che nei video che hanno fatto il giro del mondo si vede mentre immobilizza con il ginocchio contro il collo George Floyd, per quasi nove minuti, è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo e di terzo grado. La moglie lo ha lasciato e la sua casa è stata vandalizzata. L’autopsia sul corpo del 46enne afroamericano ha escluso la morte per asfissia o strangolamento esacerbando ulteriormente le proteste. La famiglia ha chiesto una nuova autopsia indipendente.

Coprifuoco dichiarato intanto in 25 città in tutto il Paese per contenere gli scontri. Tra queste Los Angeles, Atlanta e Philadelphia. A Los Angeles il sindaco ha schierato 500 soldati della guardia nazionale. Secondo un calcolo dell’Associated Press quasi 1.400 persone sono state arrestate in 17 città degli Stati Uniti. Diversi rappresentanti del mondo afroamericano hanno intanto lanciato appelli per mettere fine alle violenze.

Proseguono le manifestazioni davanti alla Casa Bianca, a Washington, dove centinaia di manifestanti si sono radunati. Gli agenti hanno usato spray urticante ma i dimostranti hanno resistito e alcuni hanno rimosso le barricate e lanciato frammenti di asfalto. La Guardia Nazionale ha preso posizione intorno al palazzo presidenziale. Il presidente Donald Trump ha usato negli ultimi giorni toni molto duri per stigmatizzare le rivolte. Una troupe di Fox News è stata aggredita da manifestanti che hanno circondato il reporter Leland Vittert mentre era in diretta. Nei giorni scorsi abusi contro i giornalisti erano stati compiuti dalle forze dell’ordine.