Il vertice Nato a Vilnius, in Lettonia (a 32 chilometri dal confine con la Bielorussia) con la presenza del presidente americano Joe Biden e al centro la guerra in Ucraina e le polemiche relative all’invio di bombe a grappolo da parte degli Stati Uniti a Kiev che, a distanza di mesi, riconosce la responsabilità nell’attacco al ponte di Crimea avvenuto l’8 ottobre 2022 quando un camion imbottito d’esplosivo aveva attraversato il ponte di Kerch, danneggiandolo gravemente.

In un messaggio su Telegram, la vice ministra della Difesa, Hanna Malyar, ha infatti inserito l’attacco nella lista delle “azioni più importanti” effettuate dalle forze armate ucraine durante i 500 giorni di guerra. “(Sono passati) 273 giorni da quando è stato realizzato il primo attacco al ponte di Crimea per interrompere la logistica dei russi”, ha scritto la vice ministra.

Immediata la replica dei russi con il governatore della Crimea, Sergey Aksionov che annuncia l’abbattimento di un razzo a Kerch, vicino al ponte della Crimea. Diversi canali Telegram riferiscono che il traffico sul ponte di Crimea è stato interrotto. Lo riporta Rbc-Ukraine. Intanto, secondo Radio Liberty, le autorità russe hanno dichiarato che operazioni di difesa aerea sono in corso nella regione di Rostov, nel territorio di Putin, ci sono danni agli edifici, ma non ci sono vittime.

Nella giornata di ieri, 500mo giorno dallo scoppio della guerra, sono anche tornati in Ucraina 5 alti ufficiali del battaglione Azov, rilasciati dalla Turchia in occasione della visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Uno schiaffo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan al collega russo Vladimir Putin.

Uno dei 5 comandanti rilasciati, Denys Prokopenko, ha dichiarato ieri sera, al suo ritorno in Ucraina, che “tutti vogliono ripartire per il fronte”. Turchia che teneva i 5 ufficiali del battaglione Azov nel suo territorio sulla base di un accordo per lo scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev. Per il Cremlino il presidente turco Recep Tayyip Erdogan “ha violato gli accordi”.

Erdogan dal canto suo ha dichiarato infine che la posizione di Ankara sulla guerra Russia-Ucraina è “giusta ed equilibrata”. “Pur rafforzando i nostri legami con l’Ucraina, non abbiamo permesso che i nostri rapporti con la Federazione Russa si deteriorassero”, ha detto Erdogan annunciando un possibile incontro con il presidente russo Vladimir Putin ad agosto.

Intanto Biden parte oggi per l’Europa “per esibire la leadership del Presidente sulla scena mondiale“, come ha commentato il Consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan. Biden è atteso in serata a Londra dove incontrerà il Premier britannico, Rishi Sunak, e Re Carlo, poi si sposterà a Vilnius (11-12 luglio) per due giorni, per il vertice della Nato, e infine a Helsinki, per celebrare il nuovo Paese membro della Nato.

La Gran Bretagna, ha scritto Downing street ieri, “è l’alleato europeo di punta della Nato e il partner più importante degli Stati Uniti a livello commerciale, di difesa e diplomatico”. “Di fronte a sfide nuove e senza precedenti alla nostra sicurezza economica e fisica, la nostra alleanza è più importante che mai”.

Biden incontrerà re Carlo III al Castello di Windsor per la prima volta dalla sua incoronazione. Al centro dell’incontro la crisi climatica, questione chiave per entrambi, e come finanziare le iniziative per affrontarla.

Per Kiev “le munizioni a grappolo sono estremamente importanti per l’Ucraina”. Lo ha dichiarato su Twitter il consigliere presidenziale ucraino, Mikhaylo Podolyak. Le munizioni “compensano in qualche modo la nostra carenza di munizioni e ripristinano parzialmente la parità sul campo di battaglia”, ha sottolineato il consigliere di Zelensky. “Dato che la Russia utilizza questo tipo di munizioni in Ucraina da oltre un anno”, ha sottolineato Podolyak, “questo è quantomeno giusto”. “In realtà”, ha concluso, “con la Russia si dovrebbe parlare solo in una lingua che capisce, quella della forza commisurata”.

Al vertice Nato Biden motiverà agli Alleati la decisione di approvare la fornitura di munizioni a grappolo all’Ucraina, un’arma che più di due terzi dei membri della Nato ha vietato per gli alti rischi sulla popolazione civile.

Altro tema al centro del vertice Nato di martedì e mercoledì prossimo è quello dell’adesione futura dell’Ucraina. Se la Finlandia è entrata di recente, mentre l’adesione della Svezia trova l’ostruzione della Turchia, ci sono anche Paesi in disaccordo, a partire dalla Germania, sull’adesione immediata dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica.

Ma per il ministro della difesa ucraino, Oleksii Reznikov “se la Russia è la principale minaccia per la Nato ho una semplice domanda per i miei colleghi ministri della Difesa: se solo un Paese al mondo ha un’esperienza moderna, efficace e di successo nel contrastare l’esercito russo, di quali altri argomenti avete bisogno per invitare l’Ucraina nell’Alleanza? Sono convinto – ha concluso il ministro di Kiev – che l’Ucraina è un paese Nato de facto e diventerà un paese Nato de iure”.

Ad intervenire sul vertice Nato è anche la Russia con la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova che suggerisce ai leader occidentali di discutere della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia al vertice a Vilnius, in Lituania, la prossima settimana: “Dopotutto, la stragrande maggioranza dei membri dell’Alleanza si troverà nella zona di impatto diretto” se dovesse accadere qualcosa nello stabilimento”, ha indicato. Accusando l’Ucraina di “danni sistematici” all’impianto, Zakharova ha affermato che ” dovrebbe esservi dedicata l’attenzione principale del vertice Nato. Vilnius si trova a circa 1.000 chilometri dalla centrale nucleare.

Intanto sul fronte bellico la tensione resta alta con la Polonia che ha iniziato a spostare più di 1.000 soldati nell’Est del Paese dopo la decisione del presidente russo Vladimir Putin di offrire ai mercenari del gruppo Wagner di Yevgeny Prigozhin la possibilità di trasferirsi in Bielorussia facendo temere che la loro presenza possa causare un aumento della tensione al confine. ”

Oltre 1.000 soldati e quasi 200 unità di equipaggiamento della 12ma e 17ma brigata stanno iniziando a spostarsi nell’Est del Paese”, ha scritto oggi su Twitter il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak, “questa è una risposta ai tentativi di destabilizzazione vicino al confine del nostro Paese”.

 

Redazione

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