Le notifiche della Guardia di Finanza
Ponte Morandi, chiuse le indagini sul crollo del viadotto di Genova: 69 gli avvisi
Chiuse le indagini sul Ponte Morandi di Genova. Il viadotto autostradale della A10 crollò il 14 agosto del 2018 causando la morte di 43 persone. La Guardia di Finanza sta notificando gli avvisi agli indagati in queste ore, fa sapere l’Ansa. Gli indagati erano 71. L’inchiesta della Procura di Genova è durata quasi tre anni. Due gli incidenti probatori: uno sullo stato di salute del viadotto al momento della tragedia e un secondo sulle cause vere e proprie del disastro che si è chiuso lo scorso febbraio.
L’inchiesta è stata diretta dal Procuratore di Genova Francesco Cozzi. I pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno, insieme con l’aggiunto Paolo D’Ovidio avevano indagato 71 persone tra ex vertici e tecnici delle aziende, ex e attuali dirigenti e tecnici del ministero delle Infrastrutture e del provveditorato.
Coinvolti l’ex amministratore di Aspi, Giovanni Castellucci, l’ex direttore delle operazioni centrali, Paolo Berti, e l’ex direttore manutenzione Michele Donferri Mitelli, oltre che le due società Aspi e la controllata Spea, la controllata che si occupava delle manutenzioni sotto accusa per responsabilità amministrativa. Entrambe del gruppo Benetton. Gli avvisi in tutto sono stati 69, stralciate le posizioni di tre indagati che nel frattempo sono deceduti.
La perizia del professor Pier Giorgio Malerba e dell’ingegner Renato Buratti, consulenti della Procura di Genova, sulle cause del crollo descrivono “incoscienza”, “negligenza”, “immobilismo”, “comunicazioni incomplete, equivoche, fuorvianti”, “manutenzioni inadeguate”. Si legge sul Corriere della Sera. L’indagine ha coinvolto oltre 200 testimoni, intercettazioni, materiale sequestrato da computer e telefonini e quasi duemila pagine di accuse dal disastro e omicidio colposo all’attentato alla sicurezza dei trasporti alla rimozione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.
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