Le 'idee flessibili' del Movimento
Ponte sullo Stretto, ennesima giravolta grillina: “segnerà la ripartenza”, ma Grillo parlava di “presa per il cu..”
Se a sparare contro è anche il ‘fuoco amico’ del giornalista-influencer Andrea Scanzi, allora la questione è seria. L’ennesima giravolta, praticamente un carpiato con triplo avvitamento, compiuta in queste ora dal Movimento 5 Stelle ha spiazzato anche uno dei commentatori più vicini al mondo pentastallato: domani deputati e senatori grillini terranno infatti un’assemblea congiunta sulla questione del Ponte sullo Stretto, alla presenza del sottosegretario Giancarlo Cancelleri.
Sembrano oggi lontanissimi i tempi, era il 2015, quando il Movimento di Beppe Grillo cannoneggiava contro l’infrastruttura che dovrebbe collegare Calabria e Sicilia con post al veleno sul Blog delle Stelle in cui si leggeva che la sua costruzione “è una presa per il culo che serve al Pd per avere un argomento di cui parlare ai talk show e coprire i suoi fallimenti quotidiani, alla mafia per aprire cantieri che non vedranno mai fine e che costerà altri centinaia di milioni ai cittadini assetati”.
Parole evidentemente condivise dallo stesso Cancelleri, per ben due volte candidato presidente della Regione Siciliana, nel 2012 e nel 2017. Oggi invece la giravolta al sapore di calcestruzzo, col Ponte che secondo Cancelleri “segnerà la ripartenza dell’Italia”, ha detto il sottosegretario in una intervista a La Stampa.
Una posizione che si scontra però col ‘no’ quasi unanime dei parlamentari calabresi M5S, contrari al Ponte sullo Stretto, così come l’ex pasdaran grillino Alessandro Di Battista.
L’ex parlamentare, leader dell’area ‘barricadera’ del Movimento e assieme a Casaleggio ‘mente’ della scissione interna ai 5 Stelle, è tornato ad attaccare gli ex compagni di partito. Per Di Battista dietro la costruzione del Ponte sullo Stretto ci sarebbero infatti i boss della malavita, “primi sponsor” del progetto, mentre “chi si oppone un oscurantista, un retrogrado, un inetto. Per l’establishment, il quale si arricchisce molto più con le inaugurazioni che con la messa in sicurezza, chi ricorda lo stato comatoso in cui vertono strade e autostrade, è uno stolto”. Per Dibba “più ascolto politici parlare del Ponte sullo Stretto e più penso che la pandemia non ci abbia insegnato nulla e che, nonostante la retorica, non andrà affatto tutto bene. La pandemia avrebbe dovuto insegnarci che l’attuale modello economico non è più sostenibile”.
Come accennato, a criticare la giravolta grillina ci ha pensato anche la firma del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi, che ha definito “patetico, nonché caricaturale”, che nel Movimento 5 Stelle “un tempo nemicissimo di tale opera folle siano ora in tanti a esser diventati di colpo possibilisti. Quando non addirittura d’accordo”.
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