“Proprio oggi è stato avviato il procedimento relativo agli espropri nella zona del Ponte sullo Stretto, attraverso il quale tutti gli interessati potranno prendere visione della documentazione e formulare eventuali osservazioni. La società Stretto di Messina ha aperto sportelli informativi sia a Messina sia a Villa San Giovanni e a partire dall’8 aprile fornirà assistenza a tutti i cittadini, mentre l’apertura dei lavori è prevista per il 16 aprile alle 11“, ha detto Matteo Salvini al question time alla Camera – aggiungendo che “è stata anche indetta e convocata per il 16 aprile la Conferenza dei Servizi”.

Ponte sullo stretto: pubblicata oggi la lista degli espropri che coinvolge 450 famiglie

L’iter dell’opera ha subito oggi un’accelerazione, dopo che la società Stretto di Messina ha pubblicato la lista completa delle case da demolire e delle aree da sgomberare per dare il via al progetto. in attesa dell’approvazione definitiva. Per far partire il cantiere occorrono la bonifica dei territori, le indagini archeologiche e la predisposizione della base cantieristica, lavori che presuppongono l’esproprio delle abitazioni. In tutto le famiglie che dovranno lasciare le proprie case sono circa 450, 300 in Sicilia e 150 in Calabria, per un totale di 3,7 milioni di metri quadrati da liberare.

“A Messina sono ore di angoscia, parte l’operazione espropri. Il Ponte di Salvini è anche questo: una devastazione sociale, migliaia di cittadini perderanno quartieri, abitazioni e attività, i sacrifici di una vita. Solidarietà e impegno contro un’opera vecchia, inutile e dannosa”, ha scritto su X Peppe Provenzano, segreteria nazionale del Pd.

La promessa dei siciliani: “Combatteremo con tutti i mezzi a disposizione”

“Combatteremo fino in fondo, con tutti i mezzi a disposizione”. L’inviata di “È sempre Cartabianca” è andata nelle zone limitrofe al prossimo ponte sullo Stretto, per raccogliere lo sfogo di alcuni degli abitanti a cui verranno abbattute le case per la costruzione del viadotto. La prima a parlare è una pensionata di origini calabresi, che vive nel messinese da quasi 50 anni: “L’idea che ci sia qualcuno che decide per me non l’accetto. La Sicilia, poi, è nata isola e isola deve restare”.

“Sono preoccupata, oltre che arrabbiata”, aggiunge una terza donna, che dieci anni fa è riuscita a coronare il suo sogno di bambina e acquistare una casa singola, in cui coltiva pomodori, melanzane, fave e basilico. “Temo fortemente che inizieranno i lavori e non li finiranno, come spesso accade qui in zona”.

Redazione

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