I nonni continuavano a dire al nipote 15enne di mettere via il cellulare a cui stava sempre attaccato. All’improvviso il ragazzo è scattato in preda a un raptus e ha cominciato a colpire il nonno 78enne con una sedia e un’aspirapolvere. Il nonno non ce l’ha fatta, è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale. Un terribile storia di disagio che si è perpetrata in una villetta di Bucchianico, provincia di Chieti, sotto gli occhi della nonna che nulla ha potuto fare per contrastare la furia del nipote che soffre di problemi psichiatrici.
Il dramma venerdì pomeriggio. Il 15enne avrebbe aggredito il nonno 78enne, colpendolo con una sedia, con parti di un aspirapolvere e prendendolo a calci, dopo essere stato rimproverato perché passava troppo tempo al telefono. L’uomo oggi non ce l’ha fatta, è morto all’ospedale di Pescara, e il nipote 15enne è stato arrestato e ora dovrà rispondere di omicidio. Secondo alcune indiscrezioni, il giovane si sarebbe anche ripreso con il cellulare mentre picchiava il nonno per poi postare le immagini sul suo stato di WhatsApp.
Il nonno è morto questa notte nell’ospedale di Pescara dove era ricoverato in Rianimazione a causa delle fratture e delle lesioni al volto e alle costole. Il ragazzo, malato psichiatrico e proveniente da un contesto familiare problematico, affidato ai nonni materni con i quali viveva da anni, probabilmente in preda ad un raptus ha prima avuto un litigio con la nonna, quindi ha colpito ripetutamente al volto e allo sterno con un aspirapolvere e una sedia il nonno, e mentre gli saltava addosso con i piedi ha anche filmato la scena con lo smartphone e l’ha postata sullo stato di Whatsapp. Il telefonino è stato sequestrato dai carabinieri insieme ad alcuni indumenti e ad altri reperti, mentre i militari della sezione investigativa scientifica del nucleo investigativo del comando provinciale di Chieti hanno eseguito rilievi fotografici e altri accertamenti nell’abitazione dove è avvenuto il delitto.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, subito dopo la violenta aggressione il ragazzo si è chiuso nella sua stanza dalla quale è uscito dopo che i carabinieri lo hanno convinto ad aprire la porta. Il 15enne, inizialmente accusato di tentato omicidio e per questo arrestato, il prossimo 11 luglio dovrà presentarsi all’Aquila, dinanzi al Gip del Tribunale per i Minorenni, per l’interrogatorio di convalida. Il ragazzo, la cui patologia è certificata, era seguito da tempo dai servizi sociali dell’ambito distrettuale sociale numero 13, di cui fa parte anche il Comune di Bucchianico, ed era in fase di completamento, dicono dal Comune, la pratica per inserirlo in una struttura riabilitativa. A Bucchianico, un centro di circa 5.000 abitanti a pochi chilometri da Chieti, noto per la presenza del santuario dedicato a San Camillo de Lellis, la vicenda ha avuto un impatto molto forte. “È una tragedia immane, non doveva succedere, è una tragedia in tutti i sensi, quasi quasi ci si sente impotenti e ci si pone la domanda: che cosa si doveva fare di piu’? – ha detto il sindaco Carlo Tracanna – Nel lato negativo, questa vicenda è un insegnamento che ci deve far riflettere sempre di più e cercare in tutte le maniere in questi casi di affrontare il problema prima che sfoci in una tragedia. La nonna veniva a parlare con me e qualsiasi cosa ci chiedeva eravamo sempre pronti ad affrontarla per esaudire le sue richieste. Dall’anno scorso non veniva”. “Questa situazione ci richiama alla responsabilità e all’attenzione reciproca con gli altri – dice il parroco di Bucchianico, padre Germano Santone – , èun episodio che genera dolore e un po’ anche impotenza davanti a una situazione del genere, dinanzi alla sofferenza che certamente anche questo ragazzo probabilmente vive, ha vissuto e vivrà”.