“I posti letto in degenza ordinaria e in subintensiva sono quasi esauriti”. A dirlo è Rodolfo Punzi, primario del dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Cotugno di Napoli, centro specializzato e avamposto contro la pandemia da coronavirus. Non è rassicurante la situazione a Napoli e in Campania. Secondo i dati dell’ultimo bollettino diffuso dal ministero della Salute, la Regione è prima per positivi, così come la provincia del capoluogo. Punzi lancia un monito.

“Quando vedo quelle immagini di assembramenti in strada mi sembra di assistere a scene di follia collettiva – aggiunge il medico in un’intervista a Repubblica Napoli, pur chiarendo che non è solo negli assembramenti la causa dell’aumento dei contagi – Quelli influiscono notevolmente, è inutile nascondersi. Ma i numeri ci dicono che anche la riapertura delle scuole sta recitando un ruolo. Più in generale, noto un abbassamento del livello di guardia dei cittadini”.

Il Cotugno è il primo ospedale che fa registrare un aumento nei ricoveri quando il contagio accelera. Posti liberi, in tutto il nosocomio, centellinati. Anche il reparto di terapia sub intensiva è in sofferenza dunque, come il reparto di rianimazione. Non è certo la situazione dello scorso autunno, quando le ambulanze potevano restare in fila per ore, e quelle immagini erano diventate note in tutta Italia, ma non bisogna abbassare la guardia.

In Campania, il bollettino di ieri, ha registrato 1.741 nuovi contagi (di cui 164 casi identificati da test antigenici rapidi). Tra questi 1.459 asintomatici e 118 sintomatici. Sintomatici e asintomatici si riferiscono ai soli positivi al tampone molecolare. In tutto sono stati processati 19.581 tamponi, tra cui 3.395 antigenici. Tre i decessi per un totale di 3.891 da inizio pandemia. Il totale dei positivi è di 232.133 e il totale dei tamponi fatti è di 2.545.475 (di cui 43.173 antigenici). I guariti sono 506 per un totale di 162.770 guariti. I posti letto di terapia intensiva disponibili sono ad oggi 656, mentre quelli occupati 105. I posti letto di degenza disponibili 3.160 quelli occupati 1.500.

Vito Califano

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