Un litigio aveva messo fine alla sua storia d’amore. L’ex fidanzata non rispondeva più né al telefono né ai messaggi. Così l’uomo, un 43enne romano che nella vita fa il tassista, ha deciso di  andare a casa sua e, di fronte a un citofono muto, di arrampicarsi sulle tubature del gas per raggiungere l’appartamento della donna al terzo piano.

Un gesto che però gli è costato caro: è improvvisamente scivolato, schiantandosi al suolo. Un volo di 9 metri.

La vicenda

È successo la sera del 23 gennaio in via Monte Grimano, in zona Parco delle Sabine a Fidene. L’uomo ha scavalcato un muretto della recinzione per entrare nella piscina condominiale, su cui si affaccia l’appartamento della ex compagna, e poi si è arrampicato sulle tubature esterne del palazzo con l’obiettivo di arrivare fino al terzo piano. Ma è stato subito notato dagli abitanti del complesso residenziale, che hanno chiamato la polizia, pensando che fosse un ladro. Quando la pattuglia del distretto Fidene-Serpentara è arrivata sul posto, ha trovato l’uomo già a terra in una pozza di sangue con una profonda ferita alla testa. Probabilmente, preso dal panico per la confusione che si stava generando intorno a sé, è scivolato.

Le sue condizioni sono apparse subito gravi: gli agenti hanno quindi chiamato il 118 e l’uomo è stato trasportato d’urgenza al Policlinico Umberto I.

La reazione della ex compagna

Il 43enne è stato sottoposto a un delicato intervento alla testa e a un’operazione maxillo-facciale per ridurre le fratture sia al cranio che alla mandibola.

È stata la ragazza che ha chiarito successivamente con gli agenti che quell’uomo non era un ladro, bensì il suo ex fidanzato. Non sono chiare le intenzioni dell’uomo nel caso fosse riuscito ad arrivare nell’appartamento. Forse è stato spinto da un tentativo di fare pace con lei. Il 43enne ora è in prognosi riservata.

 

Redazione

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