“Ove non vi fosse un nuovo passaggio dal Consiglio dei Ministri a nostro avviso saremmo in presenza di una gravissima violazione costituzionale e parlamentare”. Matteo Renzi assieme ai deputati e senatori di ‘Italia Viva – Il Centro – Renew Europe, si rivolge con queste parole – in una lettera – al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per evidenziare “la gravità di quanto sta accadendo in queste ore nel dibattito politico italiano” e accusa al governo di violare i principi costituzionali modificando ed eliminando norme che il Consiglio dei ministri aveva già approvato. Il riferimento è al prelievo forzoso nei conti correnti.

“Abbiamo appreso – si legge – che il Consiglio dei Ministri si è riunito lo scorso 16 ottobre 2023 e ha approvato il disegno di legge di bilancio (…). Apprendiamo dalla stampa che ci sono ancora delle modifiche in corso, modifiche non formali. Ieri Fratelli d’Italia ha ufficialmente comunicato che la Presidente Meloni ha eliminato una norma (quella sul prelievo nei conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate) che era presente nel testo approvato. Signor Presidente, non abbiamo bisogno di motivare alla Sua qualificata attenzione che siamo fuori da ogni forma di rispetto istituzionale e persino di legalità”.

Infatti, il coordinamento formale che tradizionalmente avviene dopo il Consiglio dei Ministri non può spingersi al punto da cambiare, modificare, eliminare norme che lo stesso Consiglio dei Ministri ha già approvato. “È diritto della Presidente del Consiglio – continua Renzi – proporre qualsivoglia modifica prima che il testo arrivi alla Sua attenzione, signor Presidente, ma questo deve passare da una nuova formale approvazione del Consiglio dei Ministri”.

La lettera si chiude con l’invito rivolto al Presidente della Repubblica di “svolgere le verifiche che riterrà opportune, e esercitare il suo alto magistero nel senso di consentire l’invio al Parlamento di un testo formalmente ineccepibile”.

“Il Governo del nostro Paese – ribadisce tutta Italia Viva – sta affrontando la stesura della legge di bilancio in un modo che definire istituzionalmente indecente appare riduttivo. Abbiamo il diritto di avere un testo che sia approvato dai Ministri in sede formale e non modificato dalla Presidente del Consiglio con un tweet”.

Redazione

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