Il Senato ha approvato l’articolo 1 del disegno di legge sul premierato elettivo, che elimina il potere del Presidente della Repubblica di indicare senatori a vita, facoltà precedentemente prevista dall’articolo 59 della Costituzione che gli conferiva il potere di nominare per tale incarico cittadini “che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario” fissando a 5 il numero massimo di tali senatori in carica.

Restano gli ex Presidenti della Repubblica

Il disegno di legge Casellati, una volta approvato dalle Camere, potrebbe essere sottoposto a referendum. Tuttavia, rimane invariata la disposizione che prevede il conferimento della carica di senatore a vita agli ex Presidenti della Repubblica. Il primo comma prevede infatti che: “È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica”.

L’approvazione

L’articolo è stato approvato – dopo un battibecco tra Borghi e Casellati, La Russa e Cattaneo – per alzata di mano, quindi non si conoscono i numeri esatti dei favorevoli e dei contrari. Gli attuali senatori a vita nominati dal Presidente rimarranno in carica, ma Liliana Segre, Mario Monti, Carlo Rubbia, Elena Cattaneo e Renzo Piano rischiano di essere gli ultimi della storia della Repubblica. L’assemblea ha inoltre respinto tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni all’articolo 1 del testo del Governo. “Gia’ dall’articolo 1, con cui si toglie al Presidente della Repubblica il potere di nomina dei senatori a vita, il testo del premierato costituisce un attacco alle prerogative del Quirinale – ha commentato l senatore M5s Roberto Cataldi -. A seguire gli altri articoli lo privano di altri poteri, così come fanno con quelli del Parlamento, determinando un pericolosissimo accentramento dei poteri, esattamente quella deriva da cui volevano metterci al riparo i padri costituenti”.

Redazione

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