Il Sì & No del giorno
Premio di maggioranza, così si rispetta la volontà popolare
Nel Sì & No del giorno del Riformista spazio al dibattito sul premio di maggioranza. Favorevole alla proposta di legge Elisabetta Gardini (FdI): “Quando un cittadino vota e poi vede che il risultato non conta perché va a governare qualcuno che si è presentato in campagna elettorale con un programma diverso da quello che sarebbe stato scelto dalla maggioranza degli italiani, la democrazia viene presa a schiaffi”. Contrario il costituzionalista Stefano Ceccanti: “In primis perchè la formula è irragionevole. Dà un premio del 55 per cento dei seggi senza una soglia”.
Di seguito il commento di Elisabetta Gardini
Come ha detto il Presidente Meloni questa è la madre di tutte le riforme perché questo paese ha bisogno di stabilità. Vogliamo assolutamente che alla fine di questa legislatura ci sia un’Italia con una democrazia che sia più matura, un’Italia che abbia finalmente quella stabilità che è mancata in tutti questi anni. Inutile ricordare i numeri: dal ‘48 abbiamo avuto 68 governi e 101 presidenti del consiglio. Facendo i confronti con gli altri governi europei, e siccome la stabilità è fondamentale dal punto di vista economico e di competitività, credo che gli italiani si meritino di avere un paese al passo con i tempi. In più diamo attuazione allo spirito della Costituzione che dice che la sovranità appartiene al popolo. Ormai sono lustri che vediamo governi che non sono espressione della volontà dei cittadini, ma escono da accordi fatti tra i partiti da negoziati di Palazzo.
Questa credo sia una delle principali cause della disaffezione dei cittadini al voto, perché quando un cittadino vota e poi vede che il risultato non conta perché va a governare qualcuno che si è presentato in campagna elettorale con un programma diverso da quello che sarebbe stato scelto dalla maggioranza degli italiani, credo che questo sia un grande schiaffo alla democrazia, un grande schiaffo alla volontà popolare e un grande schiaffo alla Costituzione che dice che la sovranità appartiene al popolo.
Mi ricordo nel ‘94 quando si usciva ammaccati dalla prima Repubblica e sembrava che si sarebbe rinati con una seconda Repubblica, la parola che si sentiva di più dire in campagna elettorale era proprio “dobbiamo finalmente avere in Italia delle regole, delle leggi elettorali, che guardino alla governabilità”, perché fino ad allora si era privilegiata la rappresentatività. Oggi non possiamo più permetterci di non avere la governabilità, perché le sfide sono importanti e la democrazia ha bisogno di dare risposte ai cittadini, ma la democrazia non i giochi di Palazzo. Potremmo anche ripartire dalla cosiddetta legge truffa dei tempi di De Gasperi che già regalava un premio di maggioranza che veniva dato a chi superava il 50% proprio per garantire quella governabilità che è necessaria ad un Paese come l’Italia.
In questo clima da parte del governo Meloni e delle forze di maggioranza di dialogo con le opposizioni dove si è visto che la lezione diretta del presidente era rifiutata, si è passati ad un’apertura su premierato. Però io vedo, in momento in cui siamo ancora ai nastri di partenza, una voglia di attaccare per salvare questa Costituzione. Allora mi permetto, sommessamente, di ricordare che se c’è qualcuno che ha sfregiato la Costituzione sono state le sinistre con quella famosa e purtroppo pessima riforma del Titolo V della Costituzione che ha intasato con tutti quei contenziosi che hanno fatto veramente un disastro, e loro approfittando di un’apertura che c’è del centrodestra che è sempre stato favorevole alle riforme, si sono pietrificati e il loro errore che doveva essere momentaneo è rimasto fino ad oggi. E lo stiamo da più di vent’anni.
È un bene che ci siano queste riforme che danno all’Italia finalmente una governabilità e una forma di democrazia più matura. Però io sono anche confidente che siano gli italiani, e sembra che dalle rilevazioni che ci sia questo consenso, a scegliere questa riforma. Sarebbe un tornare ad un paese con delle regole chiare, che non permettono di stravolgere la volontà popolare, che non permettono i ribaltoni. E credo che dare il premio di maggioranza non sia stravolgere le regole ma dare quelle regole che permettono che la volontà popolare espressa va rispettata.
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