Assistiamo in questi anni alla seconda rivoluzione quantistica, che consiste nell’ingegnerizzazione di fenomeni che avvengono generalmente su scala atomica e che aprono la strada a un nuovo tipo di calcolo, di comunicazione, di sensori e di materiali. Gli impatti previsti sull’economia sono dirompenti.

Negli ultimi anni, fatta eccezione per gli Stati Uniti che si dotarono di una roadmap già nel 2004 e del finanziamento dal 2018, abbiamo assistito a finanziamenti dell’ordine del miliardo di euro da parte dei paesi G7 e la concomitante definizione di una strategia nazionale su un arco di tempo decennale. Anche l’Italia dal 2022 ha iniziato a investire nelle tecnologie quantistiche (116 MEUR) e nei computer quantistici (32 MEUR) mediante il Pnrr, su un arco di tre anni. Più di recente, a partire da luglio di quest’anno, i ministeri di Università e Ricerca e dello Sviluppo Economico hanno designato un panel per tracciare una Strategia Nazionale.

Se da un lato il compito è facilitato dal fatto che vi sono ambiti comuni a tutte le roadmap dei principali paesi come obiettivi di ricerca e sviluppo, di costruzione dell’ecosistema, di creazione di prodotti industriali e formazione di capitale umano, per altri occorre guardare alle specificità dell’Italia. Nello studio promosso da Formiche le criticità riguardano anche la mancanza di obiettivi strutturati precisi intorno cui catalizzare l’ecosistema da creare. Le specificità dell’Italia poi consistono in un maggiore ritardo nello sviluppo dei computer quantistici, in una rete di Pmi che necessita di intermediazione e integrazione per accedere all’infrastruttura quantistica, nella necessità di dotare gli apparati nazionali di risorse di calcolo innovative, nel consolidamento di partenariati internazionali, e infine nella necessità di favorire un’economia di scala e che faccia convergere le risorse verso un unico polo – come avviene a Parigi, Toronto, Basilea, Boston e Londra -, magari dotato di un parco tecnologico.

Da un lato va potenziata l’infrastruttura di protezione della proprietà intellettuale, dall’altro – non potendosi finanziare tutto -, sarà necessario cooperare grazie alle complementarietà dei partner alleati. La creazione dell’infrastruttura quantistica dovrà coinvolgere anche il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Cineca, con il presidio dalla Presidenza del Consiglio. Così, integrando i finanziamenti attuali fino a raggiungere le risorse stanziate dai paesi alleati, la Strategia Nazionale avrà la possibilità di essere anche implementata.

Enrico Prati

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