Il Governo italiano è appeso a un filo, quello della prescrizione. Il dibattito politico è acceso per via della decisione della maggioranza di sbloccare i tempi della prescrizione per i reati che ad oggi richiedono tempo, molto, per sancire o meno lo status di colpevole di un inquisito. Le polemiche sono molteplici anche all’interno del Governo stesso. Tutti tranne Italia Viva sono d’accordo con questo provvedimento ed è qui che il Presidente del Consiglio Conte avverte instabilità politica. A fare da eco al partito di Renzi ci sono le destre che si presentano compatte contro quella che sarebbe, secondo PD e M5S, una riforma epocale che avrà come beneficio la risoluzione breve dei processi. Se tutto questo dovesse accadere, molto probabilmente sarà così e finalmente la certezza della pena potrà arrivare per chiunque, innocente o colpevole, vive un contenzioso penale.

Se questo però non dovesse accadere? Si avrà come esito un ergastolo giudiziario che coinvolgerà non solo i veri criminali, ma anche le persone per bene così come aumenterebbero le spese dello Stato nell’eventualità di un numero crescente di risarcimenti da riconoscere agli imputati.

L’analisi, realizzata dal data journalist Livio Varriale, tende a valutare l’incidenza che il tema della prescrizione ha nel dibattito social e quali sono gli attori protagonisti dello scenario politico, giuridico e sociale che quotidianamente alimentano riflessioni sulle piazze virtuali. La ricerca è scontata nell’esito, ma noteremo come nel corso del tempo cambiano i protagonisti del dibattito.

Trend classico

Il primo grafico riguarda il numero di tweets analizzati dal primo gennaio 2019 al 17 febbraio 2020. Sono ben 111 mila tweets circa che hanno alimentato il dibattito in questi quattordici mesi. Il numero delle interazioni è altresì impressionante ed infatti notiamo come il dibattito interessi agli utenti che hanno totalizzato: 807052 likes 305802 retweets 103348 risposte

Trend anni


Quello che deve far riflettere è come sia cambiata l’intensità negli ultimi tre mesi della frequenza della parola prescrizione e precisamente notiamo come già nel 2020 si sono superate le citazioni di tutto il 2019.

Menzioni 2019

Nei primi mesi notiamo che a prendere spazio sui social con le menzioni è Matteo Salvini, Seguito dal Ministro al tema Alfonso Bonafede, Guido Crosetto, Di Maio, Renzi e Partito Democratico. Notiamo anche un intrusione calcistica con Maurizio Pistocchi in testa ed il motivo è facilmente svelato: il giornalista ha twittato più volte associando la Juventus alla prescrizione e tutti i sostenitori delle squadre avverse alla Vecchia Signora, hanno generato un traffico che ha avuto pari considerazione, se non maggiore in alcuni casi, rispetto al termine utilizzato per la questione giuridica.

Menzioni 2020

Negli ultimi mesi a tenere banco invece c’è Matteo Renzi, dichiaratosi apertamente contro il provvedimento e disposto a creare una crisi di Governo, seguito dalla triade composta dal Ministro Bonafede, da Il Fatto Quotidiano e dal Movimento 5 Stelle. A dare supporto all’ex Premier, l’avv. Giulia Selvaggi, Matteo Salvini e Italia Viva. Evento che accade spesso, già verificatosi con le elezioni in Emilia Romagna, La Repubblica e Pd vanno di pari passo sui social.

Hashtag

Da notare come l’Hashtag più utilizzato oltre quello dell’argomento #prescrizione sia #NoSalvaPrescrizione. Questo dimostra come la mobilitazione Grillina e del PD sia molto attiva per affermare il principio invocato dall’azione di Bonafede nella sua riforma. Seguono #Renzi, #Bonafede, #ItaliaViva, #M5s, #Salvini.

Top Tweet

I tweet più letti sul tema sono stati quello di Crosetto e Giulia Selvaggi, seguiti da Renzi e Vittorio Feltri. Presenti in classifica Gaia Tortora, figlia di Enzo emblema della malagiustizia, e il direttore de Il Riformista Sansonetti.

Google Trends

I dati di Google trends parlano chiaro e rispecchiano appieno il flusso descritto nella ricerca Twitter. Quello che invece spicca agli occhi più attenti è l’interesse per regione in basso. Calabria, Molise, Campania e Lazio sono le aree territoriali che cercano maggiormente il tema, seguendolo con interesse.