A settembre fu sospesa, raggiunta da un provvedimento cautelare di interdizione dalle attività di dirigente scolastico per la durata di dodici mesi, messa alla gogna mediatica e costretta a dimettersi anche dal suo ruolo di assessore comunale. Per Angela Sodano fu l’inizio di un incubo, un inferno. Preside di un istituto di Afragola era accusata di maltrattamenti nei confronti di un gruppo di docenti. Ieri il Riesame ha smontato le accuse e annullato il provvedimento cautelare. La preside, costretta a lasciare il lavoro di una vita dall’oggi al domani, dovrà essere reintegrata.

Accolta l’istanza dei suoi difensori, i penalisti Pelliccia del foro di Nola e Stellato del foro di Santa Maria Capua Vetere: non solo non ci sono motivi per ritenere attuali le esigenze cautelari e quindi per tenere in essere un provvedimento di interdizione che l’avrebbe tenuta lontana dal suo lavoro nella scuola per la durata di un anno, ma non ci sono nemmeno i gravi indizi di colpevolezza. Insomma, viene da dire tanto rumore (e anche tanto dolore) per nulla. I giudici della dodicesima sezione del Tribunale del Riesame hanno rivalutato le conclusioni a cui era giunto il gip del tribunale di Napoli nord che aveva firmato il provvedimento cautelare su richiesta dei pm. Tutta la vicenda giudiziaria ruota attorno al rapporto tra la preside e alcuni docenti dell’istituto di Afragola di cui era dirigente. Rione Salicelle, zona di periferia dove le scuole diventano anche luoghi di frontiera in cui si intrecciano storie difficili.

Lavorare in questi contesti non è sempre facile. La preside aveva mosso dei richiami ai docenti, i docenti avevano espresso le proprie argomentazioni. In questo scenario sarebbero maturati dei dissidi. Ma la conclusione sostenuta dalla difesa e condivisa dal Riesame è che «non è possibile ravvisare elementi certi per dimostrare la sussistenza di quel clima necessario a strutturare il reato di maltrattamenti». «Eventuali momenti di frizione sono tutti ricollegati a disfunzioni o problematiche lavorative che determinavano, in alcune sporadiche circostanze, le reazioni della dirigente scolastica. Reazioni che per la loro natura e per non essere collegate a volontà maltrattante esulano dal reato di maltrattamenti». La dirigfente scolastica, alla luce dell’ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame, potrà rientrare in servizio. Andrà probabilmente in un’altra scuola, recuperando il suo lavoro e il suo ruolo. E recuperando anche la dignità che la gogna mediatica in questi due mesi ha provato a scalfire sulla base dei sospetti maturati a seguito delle indagini della Procura e del provvedimento del gip.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).