Si è lasciato sfuggire un parlamentare che o venerdì si andrà su Casini o sabato su Draghi. Eppure. Da oggi si abbassa il quorum necessario per eleggere il 13esimo Presidente della Repubblica: dai due terzi dell’Assemblea dei Grandi Elettori alla maggioranza di 505 preferenze. Si entra nel vivo insomma ma le trattative sono ancora un pantano. Si arriverà alla soluzione per incastri o per sfinimento. Ieri, la terza votazione si era chiusa con: 412 schede bianche, 123 per Sergio Mattarella, 114 per Crosetto, 61 Paolo Maddalena e 52 Pierferdinando Casini.

Le trattative ancora fitte tra i leader a capo di pattuglie ballerine. Ai nastri di partenza in queste ore vengono dati Mario Draghi, Pier Ferdinando Casini, Elisabetta Belloni. “Piacione contro secchione”, il titolo in prima pagina de Il Tempo, con le foto di Casini e Draghi. Belloni è però uno dei nomi che più circolano in queste ore in Transatlantico. “Non si chiuderà oggi”, la previsione dell’ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi. Proposta, da domani, di fare due votazioni al giorno. Via al voto alle 11:00 stamattina. Voteranno scheda bianca Pd, Iv, M5s e Leu. Si è tenuto in mattinata un vertice dei leader Pd, M5s e Leu.

Il centrodestra, riunitosi, si asterrà, e ribadisce in una nota: “Ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale”. L’indicazione sarebbe quella di rispondere all’appello senza ritirare la scheda, senza passare dai catafalchi. Si vogliono scongiurare altri scossoni come le preferenze di ieri a Crosetto di Fdi. Proprio Giorgia Meloni, secondo fonti del partito, non avrebbe apprezzato la scelta dell’astensione e non disdegnerebbe Belloni o Sabino Cassese. Il segretario del Carroccio, nel ruolo del kingmaker, ha ribadito che il Paese ha bisogno di Draghi a Palazzo Chigi. Beppe Grillo ha smentito la telefonata con Conte sull’indicazione di votare Draghi al Quirinale: anzi, al contrario starebbe proteggendo tutto l’esecutivo e in particolare il suo ministero della Transizione Ecologica con il ministro Stefano Cingolani.

Salvini si dice “nato per includere” non per escludere” e quindi “continuiamo a lavorare per offrire al Paese e al Parlamento una scelta che la maggioranza di centrodestra ha il diritto di offrire”. Nessuna traccia più della rosa a tre con Forza Italia e Fratelli d’Italia: Pera-Moratti-Nordio. Arenata anche la pista Frattini pare. Letta e Renzi, senza mezzi termini, hanno sbarrato la strada alla Presidente del Senato Maria Alberti Casellati, il cui nome era cominciato a circolare martedì pomeriggio. E ieri pomeriggio è esploso intanto il giallo di Sabino Cassese: Salvini, aveva scritto Il Foglio, si era recato a casa del giurista. La Lega ha smentito. “Lasciatemi fare il professore, che è un bel mestiere”, il commento dell’ex Presidente della Corte Costituzionale. Giuliano Amato sabato sarà votato Presidente della Corte Costituzionale. “Fate presto se proprio, fate prima”, l’appello di alcuni.

Si legge su Il Corriere della Sera che “se Salvini non rischia sulla Casellati, si va su Casini o Draghi o appello a Mattarella”. Si vocifera anche Draghi al Colle e Belloni a Palazzo Chigi: un rimpasto che andrebbe bene a tutti. “A lanciare il nome di Draghi, si dice, potrebbe essere lo stesso Salvini, facendo felice una buona metà del suo partito, quello del Nord più Nord, dove i voti si contano e si pesano. Poi in tarda serata la terna, con Belloni tra i nomi per il Colle”. Il segretario della Lega ha anche chiarito che Casini è stato eletto con il centrosinistra: niet. L’ex Presidente della Camera sarebbe “irricevibile” anche per il Movimento 5 Stelle. “Tanto lo sappiamo che si arriverà a Draghi”, la voce dell’ex ministro Spadafora citata da Il Corriere.

Belloni annienterebbe invece la favola del “ritorno dei partiti” e della politica: a Palazzo Chigi e Quirinale sarebbero solo tecnici. Per Repubblica “non è una boutade. Ma un’idea concreta” quella della prima donna a dirigere il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Godrebbe di una stima trasversale. Sarebbe comunque quanto dire l’arrivo dei vertici dei servizi segreti al Quirinale. “La Belloni è una funzionaria dello Stato, non dell’intelligence”, spiegavano fuori Montecitorio ancora ieri mattina due deputati a Repubblica. Berlusconi – ricoverato domenica scorsa, può essere ancora decisivo – avrebbe fatto partire un giro di telefonate anche con i leader del centrosinistra. Non avrebbe risposto a Draghi però.

Il Foglio riporta un dialogo tra Renzi e il ministro della Lega Giorgetti: “Lo sa anche lui che quasi sicuramente bisognerà chiuderla su Draghi o Casini”. E le parole di Paolo Barelli, capogruppo Fi alla Camera: “Tra due giorni suona la campana e ci prendiamo tutti Draghi, anche se qui il 95 per cento dei parlamentari non lo vuole. Leu e M5s preferirebbero chiuderla su Mattarella, noi di Fi e gli altri del centro su Casini. Ma Salvini su Pier Ferdinando non vuole ancora convincersi”. E quelle del ministro Di Maio a Casini: “Noi arriviamo dove dobbiamo arrivare”. Secondo il quotidiano anche i dem sono spaccati, Letta tormentato: richiamato da diversi big di aver condotto male la partita su Draghi.

Sia Letta che Renzi dicono “Draghi o Casini, a me vanno bene entrambi”, scrive La Stampa, ma poi ognuno dei due si intesterebbe l’uno o l’altro. Tutti quei voti per Mattarella, sarebbero stati iniziativa del ministro degli Esteri Luigi Di Maio per contarsi, all’interno del Movimento. “Il sostegno a Mattarella è un sostegno trasversale, adesso aspettiamo. Facciamo le analisi del voto dopo, non sulle ipotesi. Però è chiaro che trasversalmente c’è grande riconoscenza e apprezzamento per Mattarella. Il sostegno su Mattarella è un attestato dal Movimento 5 Stelle e non solo, ci sono anche altri voti trasversali”, le parole di Conte stamattina a minimizzare. Può cambiare sempre e ancora tutto da un momento all’altro.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.