La Procura vuole interrogare Carvajal
Presunti soldi dal Venezuela al M5S, indagato il console Di Martino: sarebbe “l’intermediario” della valigetta da 3,5 milioni ai grillini
Nell’inchiesta della Procura di Milano sul presunto finanziamento illecito al Movimento 5 Stelle con soldi provenienti dal regime venezuelano di Hugo Chavez c’è un primo indagato. Si tratta del console del Venezuela nel capoluogo lombardo, Gian Carlo Di Martino: sarebbe stato lui infatti l’intermediario tra Chavez e i pentastellati per consegnare la presunta valigia diplomatica contenente 3,5 milioni di euro finita a Gianroberto Casaleggio, lo scomparso co-fondatore del Movimento.
Uno scambio che sarebbe avvenuto nel 2010, il 12 aprile, nell’anno in cui Di Martino sbarca a Milano dopo essere stato sindaco di Maracaibo, sua città d’origine. Una ricostruzione dei fatti finita lo scorso anno sul quotidiano spagnolo Abc e costata all’autore dell’articolo, il giornalista Marcos Garcìa Rey, una querela da parte del figlio di Casaleggio, Davide, che ha sempre ribadito che il documento dei servizi segreti venezuelani che tira in ballo il padre sia un falso messo in circolazione per infangarne la memoria.
Rey era stato sentito dai magistrati come indagato, in quanto querelato da Casaleggio, rivendicando però ai pm la validità del suo lavoro giornalistico e del documento pubblicato su Abc, parlando anche di contatti con 007 venezuelani che gli avrebbero confermati il quadro.
Secondo Marcos Garcìa Rey e quell’atto diffuso dal quotidiano, nel giugno 2020, l’allora cancelliere del regime chavista Nicolas Maduro e l’ex ministro Tareck el Aissami, avevano autorizzato la consegna tramite il console del Venezuela a Milano Gian Carlo Di Martino di una valigetta contenente 3,5 milioni di euro, destinata a Casaleggio senior. Fatti che, va specificato, risalendo al 20120 sarebbero comunque già prescritti.
Anche Di Martino, già intervistato dai giornali ai tempi in cui esplose lo scandalo per l’articolo di Abc, respinse ogni accusa sostenendo di non aver mai neanche conosciuto i Casaleggio, padre e figlio. Sulla posizione di Di Martino, al momento non sentito nell’indagine, influiscono comunque le questioni legate all’immunità diplomatica.
Per i pm milanesi Maurizio Romanelli e Cristiana Roveda il compito di accertare se esiste una verità nelle accuse formulate in quel documento e confermate nelle scorse settimane da Hugo Armando Carvajal, ex capo dei servizi segreti militari del governo di Caracas che dalla Spagna ha rivolto le stesse accuse a Casaleggio.
‘El Pollo’, come viene chiamato l’ex generale chavista, è stato arrestato in Spagna su mandato degli Stati Uniti in virtù di un mandato di cattura del 2011 emesso da Washington, dove è accusato di narcotraffico e appartenenza al crimine organizzato. Carvajal è finito in manette il 9 settembre scorso mentre si nascondeva in un appartamento di Madrid, tentando poi la carta dell’asilo politico nel paese iberico per evitare l’estradizione negli States, ma soprattutto iniziando a parlare con gli inquirenti spagnoli in merito a presunti finanziamenti del regime a partiti ‘di sinistra’, dai 5 Stelle a Podemos.
Magistrati milanesi che, a proposito di Carvajal, attendono riscontri dalla Spana per capire se le autorità giudiziarie daranno il via libera all’interrogatorio dell’ex capo dei servizi segreti militari, chiesto tramite un ordine di investigazione europea (Oie), una sorta di rogatoria internazionale. Una volontà, quella dei pm meneghini di ascoltare ‘El Pollo’, anche per capire se vi siano stati altri presunti finanziamenti illeciti sull’asse Caracas-M5S dopo il 2010 o altri intermediari/destinatari.
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