I rapporti tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle si fanno sempre più tesi. Le parole durissime nei confronti di Giuseppe Conte e soci da parte di Enrico Letta e altri dirigenti di punta dei Dem, che accusano i pentastellati di essere corresponsabili della caduta del governo Draghi, stanno provocando fibrillazioni.

Penso che con i tre partiti che hanno fatto cadere Draghi è impossibile fare alleanze elettorali in questa tornata”, era stata la stoccata del segretario Dem. A rincarare la dose poi il ministro della Difesa Lorenzo Guerini: “Bisogna essere molto chiari. Chi è stato protagonista della caduta del governo Draghi non può essere interlocutore del Pd. Punto. Non c’è molto da aggiungere”.

Eppure domani 5 Stelle e Partito Democratico organizzeranno insieme per le primarie di coalizione per scegliere il candidato alla presidenza della Regione Sicilia. In ballo ci sono Caterina Chinnici del Pd, Claudio Fava dei Centopassi e Barbara Floridia del Movimento 5 Stelle. 

Il mancato voto di fiducia dei 5 Stelle a Draghi aveva infatti scricchiolare anche la possibilità di tenere le primarie, richiesta arrivata ad esempio da Matteo Renzi e Carlo Calenda, i due esponenti centristi con cui il PD potrebbe trovare un accordo elettorale in vista del voto del 25 settembre.  

In Sicilia sono 42.205 le persone (il termine è scaduto giovedì a mezzanotte) che si sono registrate nella piattaforma per votare alle primarie il candidato o la candidata alla presidenza della Regione siciliana del campo progressista: si potrà votare sabato dalle 8 alle 22 on line. Il voto è previsto anche in 32 gazebo sparsi in diversi comuni e nei capoluoghi

E al riguardo vanno segnalate le parole dure di Giuseppe Conte contro ogni ipotesi di disattendere l’esito del voto, o di rompere l’alleanza dopo quanto accaduto al Senato mercoledì. 

Ormai la macchina delle primarie siciliane è partita e domani il Movimento vi prenderà parte. In queste ore però leggo diverse dichiarazioni arroganti da parte del Pd. Non accettiamo la politica dei due forni. Quel che vale a Roma vale a Palermo”, le parole dell’ex avvocato del popolo di ‘avvenimento’ a Letta.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.