Ha raccontato in lacrime che durante la violenza voleva urlare ma era paralizzata e non riusciva a muoversi. “Io volevo urlare ma non ci riuscivo. Volevo gridare ma ero come paralizzata“. Parole interrotte dai singhiozzi quelle della studentessa italo-norvegese, presunta vittima di stupro nel processo che vede imputati Ciro Grillo (figlio del comico genovese e fondatore del Movimento 5 Stelle) e tre suoi amici, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, tutti non presenti in aula. L’udienza a porte chiuse in corso nel tribunale di Tempio Pausania (Sassari) è stata interrotta perché la ragazza, nel corso della sua testimonianza, è stata sopraffatta dall’emozione.

La giovane, oggi 23enne, ha ricordato l’incubo vissuto quattro anni fa, ripercorrendo la notte tra il 6 e 7 luglio 2019 in Costa Smeralda. Un crollo emotivo che ha portato il giudice Marco Contu a interrompere momentaneamente la deposizione. Giudice aveva già respinto la richiesta della difesa dei quattro ragazzi di rinunciare all’audizione in aula della presunta vittima e di utilizzare i verbali delle dichiarazioni.  Dopo l’interruzione dell’udienza ha respinto anche la richiesta presentata da Giulia Bongiorno, avvocata di parte civile, che aveva chiesto di poter sentire con una protezione la testimonianza della 23enne. La giovane ha ripreso successivamente a rispondere alle domande del pm Gregorio Capasso. 

Prima dello stop, la studentessa aveva iniziato a raccontare la serata del 16 luglio 2019 trascorsa al Billionaire, avrebbe detto che tutti avevano bevuto molto, poi però si è bloccata quando la ricostruzione ha toccato la notte tra il il 16 e 17 agosto trascorsa nella villetta di Porto Cervo della famiglia Grillo, dove si sarebbe consumata la violenza. Avrebbe ammesso di aver bevuto molto la sera del presunto stupro e che non avrebbe quindi potuto avere un rapporto sessuale consenziente. Parole, secondo quanto riferito al pubblico ministero, che confermerebbero che quella sera la ragazza italo-norvegese non fosse capace di intendere e volere, né nelle condizioni di poter prestare il proprio consenso a un rapporto sessuale.

Fissate altre due udienze: dopo quelle già previste per il 13 e 14 dicembre, quando proseguirà l’esame della ragazza italo-norvegese, si andrà al 31 gennaio e all’1 febbraio 202

 

 

 

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