Ma l'abusivo Prestipino non molla
Procuratore di Roma, Lo Voi e Viola al fotofinish
La Commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura voterà questa mattina il “nuovo” procuratore di Roma. Il giorno tanto atteso, dunque, è arrivato.
Dopo un tira e molla durato mesi, il Csm ha finalmente deciso di dare corso alle sentenze del Consiglio di Stato che avevano annullato la nomina, avvenuta a marzo dello scorso anno, di Michele Prestipino. I giudici di Palazzo Spada, confermando le pronunce del Tar del Lazio, avevano infatti stabilito che Prestipino non avesse i titoli per quell’incarico, dando così ragione ai due ricorrenti: Marcello Viola, procuratore generale di Firenze, e Francesco Lo Voi, procuratore di Palermo.
Andato in pensione per raggiunti limiti di età Giuseppe Pignatone, la Commissione per gli incarichi direttivi il 23 maggio del 2019 aveva espresso quattro voti per Viola e un voto ciascuno per Giuseppe Creazzo, procuratore di Firenze, e per Lo Voi.
Per Viola, in particolare, aveva votato Antonio Lepre, togato di Magistratura indipendente, Piercamillo Davigo, i laici in quota Lega e M5s, Emanuele Basile e Fulvio Gigliotti. Il togato della sinistra giudiziaria Mario Suriano aveva votato per Lo Voi e quello di Unicost Gianluigi Morlini per Creazzo. Quello che accadde dopo è noto: la scoppio del Palamaragate con la pubblicazione per settimane delle intercettazioni effettuate la sera del 9 maggio all’hotel Champagne di Roma, mise tutto in discussione. Il Csm venne travolto dalle polemiche e i consiglieri che avevano partecipato all’incontro con Luca Palamara e i deputati Cosimo Ferri e Luca Lotti furono costretti alle dimissioni. A Palazzo dei Marescialli cambiarono gli equilibri con una maggioranza composta da davighiani e toghe di sinistra.
Fra le prime decisioni della compagine “rosso-bruna” vi fu quella di annullare la votazione per Viola. Pur essendo risultato del tutto estraneo a quanto accaduto quella sera, il Csm decise di azzerare tutto. Le indagini avevano appurato che l’ex presidente dell’Anm, Ferri e Lotti avevano espresso, all’insaputa di Viola, il proprio gradimento per il pg di Firenze per il posto di procuratore di Roma.
Nelle nuove votazioni, in cui Viola non venne nemmeno preso in considerazione, ebbe allora la meglio Prestipino, fedelissimo di Pignatone fin dai tempi della Procura di Palermo. Per i giudici di Palazzo Spada, però, l’esclusione di Viola fu una decisione del tutto “immotivata”. Il Csm, poi, per poter nominare Prestipino si era dovuto arrampicare sugli specchi, ritenendo prevalente l’esperienza di Prestipino in materia di criminalità organizzata, senza tenere adeguatamente conto delle esperienze di Viola quale procuratore della Repubblica di Trapani, «un territorio con una radicata presenza di complesse strutture criminali di tipo mafioso». Il Csm aveva valorizzato oltre misura la conoscenza da parte di Prestipino della criminalità romana, «giacché la valutazione deve prescindere dal radicamento personale sul singolo territorio», scrissero i giudici amministrativi.
Prestipino era stato assistito dal professore Massimo Luciani, colui che nei mesi scorsi è stato incaricato dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia di riscrivere le norme per il Csm. Anche Creazzo, per la cronaca, aveva presentato ricorso contro la nomina di Prestipino ma i giudici amministrativi lo avevano respinto.
Sulla carta la votazione di stamani si preannuncia combattuta. Per Viola sono sicuri i voti dei togati Antonio D’Amato, presidente della Commissione, e Sebastiano Ardita. Quasi sicuro per Viola anche il voto di Alessio Lanzi, laico in quota Forza Italia. Per Lo Voi, invece, sono sicuri i voti dei togati Alessandra Dal Moro e Michele Ciambellini. Incerto Gigliotti.
Sulla nomina del procuratore di Roma, comunque, incombe il rischio “inciucio”. Il Csm potrebbe decidere di prendere altro tempo ed aspettare la decisione sulla nomina del procuratore di Milano, incarico per il quale ha fatto domanda Viola.
Se quest’ultimo venisse dirottato nel capoluogo lombardo e Lo Voi alla Procura nazionale antimafia, Prestipino, senza più competitor, rimarrebbe procuratore di Roma. Scenario da fantascienza ma da questo Csm è possibile aspettarsi di tutto.
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