Gli studenti della terza media della scuola Carducci, non ci hanno pensato un attimo: si sono consultati con i genitori e poi sono usciti dalla scuola. Lei, la prof, mette una nota sul registro e chiama le forze dell’ordine. Un clamoroso autogol perché gli agenti arrivano, le riscontrano l’irregolarità e la multano.

L’insegnante, infatti, per il secondo giorno di seguito, si era presenta in aula con la sola mascherina chirurgica e non la Ffp2, come voluto dal Governo visto che si era registrato un caso di positività tra i ragazzi.

I ragazzi poco prima avevano invitato la professoressa ad indossare la Ffp2 ma questa si è nuovamente rifiutata di farlo come accaduto il giorno prima quando aveva pure screditato l’uso di dispositivi di protezione e gel e criticato il Governo. Così i ragazzi, che avrebbero avuto un compito in classe di due ore, si sono alzati dai banchi e hanno preso la porta, mentre la docente li filmava e riportava una nota collettiva nel registro elettronico. L’episodio, come riportato dalla Gazzetta di Modena sarebbe accaduto alle scuole medie Carducci.

Ma proprio quando i giovani sono stati convinti a rientrare ecco che la docente avrebbe insistito con discorsi negazionisti sul Covid. Di qui la reazione dei minori che hanno chiamato i genitori per farsi venire a prendere e quella della professoressa che ha contattato per due volte il 112.

Però poi scuola la polizia si è presentata. Un clamoroso autogol per l’insegnante, sanzionata di 400 euro per la violazione delle disposizioni anti-Covid, risultata a quanto pare pure senza green pass rafforzato, circostanza secondo la quale non avrebbe potuto proprio presentarsi a lezione. Accertamenti sono comunque in corso sul merito.

Un episodio che ha fatto scalpore tanto che è intervenuta anche l’assessora all’Istruzione del comune di Modena, Grazia Baracchi, che si è espressa in termini di ferma condanna nei confronti di “quegli insegnanti, per fortuna molto pochi, che non osservano le leggi e si comportano in modo irresponsabile e diseducativo”. Il comportamento di uno, dice, rischia “di mettere in ombra la stragrande maggioranza dei docenti i quali stanno svolgendo, invece, il proprio lavoro con passione e assoluta dedizione, ponendo davanti a tutto il benessere dei bambini e dei ragazzi loro affidati”.

Gianni Emili

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