Il Pentagono accelera sugli Abrams e Patriot
Proiettili all’uranio a Kiev, Mosca minaccia: “Provocherà una tragedia globale”
Sale la tensione sul fronte della guerra in Ucraina dopo la notizia dell’invio da Londra a Kiev di proiettili all’uranio. La notizia ha scatenato l’ira di Mosca che ha già minacciato la reazione: “Avvicinano lo scontro nucleare”. Anche il Pentagono ha annunciato di accelerare con l’invio di Abrams e Patriot entro l’autunno. Intanto è finita la visita a Mosca di Xi Jinping con una bocciatura americana del suo ruolo di pacemaker. La stampa Usa parla di forniture, da parte di Pechino alla Russia, di materiale a uso duale: militare e civile. In questo contesto continuano gli attacchi da parte dei russi nella regione di Kiev e contemporaneamente la Marina russa afferma di aver respinto un attacco di droni su Sebastopoli.
Ora dopo ora la situazione torna a farsi tesa nella guerra Russia Ucraina. “Provocherà una tragedia globale che colpirà principalmente l’Europa” l’eventuale fornitura di proiettili con uranio impoverito annunciata dal Regno Unito all’Ucraina. È il pensiero espresso dal presidente della Duma di Stato russa, Vyacheslav Volodin, sul suo canale Telegram. Volodin ha ricordato che Washington “ha usato proiettili simili in Jugoslavia e Iraq, che hanno portato alla contaminazione dell’area, nonché a un forte aumento del cancro tra le persone”.
Intanto il Pentagono ha confermato la fornitura di carri armati Abrams M1-A1 all’Ucraina, al posto della versione M1-A2 più aggiornata. Il portavoce del dipartimento della Difesa, Pat Ryder, ha affermato durante un briefing con la stampa che questo consentirà di “ridurre in maniera significativa i tempi di consegna”, e di fornire i mezzi all’Ucraina entro il prossimo autunno. Non si è fatta attendere la reazione russa. “Esortiamo vivamente la parte americana a non seguire la via dell’escalation”. Lo ha detto Sergey Ryabkov, viceministro degli Esteri della Federazione Russa. Lo riporta la Tass. Secondo Ryabkov “Washington riafferma il suo status di parte coinvolta nel conflitto per l’Ucraina” in quanto gli Stati Uniti “stanno prendendo in considerazione sistemi sempre più letali per rifornire Kiev”.
Continuano le esplosioni in Ucraina. L’esercito ucraino ha abbattuto 16 dei 21 droni di tipo Shahed lanciati durante la notte dalle forze russe: lo ha reso noto lo Stato Maggiore di Kiev, come riporta il Kyiv Independent. Gli attacchi si sono verificati nelle regioni di Kiev, Zhytomyr e Khmelnytsky. Nella regione di Kiev si registrano tre morti e sette feriti. Dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky arrivano proclami riferiti al fronte militare. Nel suo discorso serale, ha affermato che il suo paese “vincerà l’eroica battaglia per il Donbass, il confronto nel sud e riprenderà la Crimea”. Ed ha aggiunto che dalla Crimea è “già iniziata la migrazione dei topi più lungimiranti dello Stato terrorista” russo. Contemporaneamente la Marina russa afferma di aver respinto un attacco di droni su Sebastopoli. Lo ha annunciato il governatore Mikhail Razvozhaiev su Telegram. “La nostra flotta ha respinto un attacco di droni di superficie stamattina presto. Tre droni sono stati distrutti. I droni hanno tentato l’ingresso nella baia, ma la Marina ha sparato. Sono state allertate anche le difese aeree”.
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