“Io sottoscritto Domenico Iossa junior, nato ad Acerra, in relazione a quanto ho commesso la sera del 3 novembre 2020 voglio dire che da quella sera anche io, per un verso, non vivo più”. Domenico Iossa dal carcere di Poggioreale dove è stato portato dopo aver confessato l’omicidio di Simone Frascogna, 19 anni, a Casalnuovo, ha scritto una lettera di scuse alla famiglia del ragazzo che ha ucciso con 4 coltellate.

“Non vi sono parole per farvi comprendere come io stia male, non riesco a sopportare il peso di avere tolto la vita a un giovane ragazzo come me. Non ho mai commesso reati in vita mia, ho sempre lavorato da quando avevo 13 anni, il mio amore era ed è fare il carrozziere. Ormai anche io non vivo più dentro di me”. Domenico è stato sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio doloso e tentato omicidio, in concorso con due ragazzini (B.C. e T.F. di 16 e 17 anni) che sono invece stati portati al Centro di Prima Accoglienza ai Colli Aminei.

Secondo quanto ricostruito dai militari, nelle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Nola, in sinergia con la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, i tre, così come emerso dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, viaggiavano a bordo di una Smart Forfour di colore bianco quando si è verificato un diverbio, per motivi di viabilità, con la vittima 19enne e l’amico (il 18enne Luigi Salomone) che si trovavano in una Ford Fiesta. Una discussione animata nel corso della quale Iossa jr si sarebbe vantato di alcune parentele “pesanti” nel campo della malavita.

Dopo lo scontro verbale, a far scattare l’aggressione è stato un gesto mal interpretato. Simone ha infatti accostato sulla sinistra, parcheggiando la propria auto nei pressi dell’abitazione di un amico in attesa che scendesse. La circostanza però è stata interpretata come un atto di sfida da parte dei tre che non hanno esitato a fermarsi assaltando la Ford Fiesta. Simone e l’amico 18enne erano ancora all’interno della vettura quando è avvenuta l’aggressione.

Iossa conclude la lettera con le sue sentite scuse per la famiglia di Simone: “Voglio chiedere pubblicamente scusa alla famiglia di Simone, vi chiedo immensamente scusa, vorrei tanto tornare indietro e non fare ciò che invece ho fatto. Ho sbagliato e sono pronto a pagare, sono tre giorni che non mangio e che non bevo perchè non riesco sopportare il peso di avere tolto la vita ad un mio coetaneo. Chiedo ancora scusa alla famiglia di Simone. Io, non ho mai scelto una vita di strada”.

Durante una fiaccolata a Casalnuovo in memoria di Simone, la mamma del 19enne ucciso, aveva rivolto parole dure alla mamma di Domenico: “Hai pianto fuori alla caserma, qualcuno da dietro ha detto ‘ti aspetterò leone‘: se eri una mamma buono lo portavi tu dai carabinieri. Ero per il perdono ma i vostri figli sono bestie”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.