Peppe Provenzano, il subcomandante del Pd, domani volerà a Malaga con Elly Schlein e Andrea Orlando per chiedere al congresso del Pse l’espulsione di Edi Rama dal Partito socialista Europeo. Il premier albanese non fa parte del Pse, è solo membro osservatore, ma Provenzano chiederà comunque la sua espulsione perché gravato dalla grave nefandezza di aver risposto alla richiesta d’aiuto del premier Meloni per l’accoglienza migranti. Vedremo poi se l’accordo sarà idoneo o meno, se gli albanesi rispetteranno i diritti umani dei migranti e se ricordano quando i profughi erano loro (verrebbe da pensare di sì). Ma secondo Provenzano l’accordo tra Rama e Meloni “viola i principi della famiglia socialista”.

E quali sarebbero questi principi violati? Aver risposto a Giorgia Meloni? Dal Pd qualcuno frena. Alessandro Alfieri, membro della segreteria, dice che bisogna andarci piano nel chiedere queste espulsioni, mentre Andrea Orlando su X difende il compagno Provenzano dalla critica di Castagnetti. Eppure fino all’aperitivo con Giorgia Meloni, Edi Rama era un idolo per la sinistra italiana. Addirittura Emiliano gli aveva dato la cittadinanza pugliese, al pari di quella venezuelana di Lula a Provenzano.

La risposta di Rama è stata esilarante: “A me mancherà sicuramente la capacità di vedere i tanti punti di vista di tutti questi Pd, ma in pieno rispetto del Pd italiano vorrei ripetere il mio unico punto di vista: cercare di aiutare l’Italia in questa situazione, dove nessuno in Europa sembra avere una soluzione condivisibile da tutti forse non è il massimo, ma e sicuramente il minimo che l’Albania deve e può fare!”. Del resto è ciò che fecero gli italiani con gli albanesi. “Se poi questo non è di sinistra in Italia, pazienza!”.