Il caso
Psicosi coronavirus, ragazzo cinese insultato durante una partita di calcio

La psicosi coronavirus non tende ad arrestarsi. Dopo il caso di una baby gang che ha insultato e sputato contro una coppia di turisti cinesi a Venezia, è apparso un altro episodio intimidatorio nei confronti di un ragazzo cinese di 13 anni. Militante nella squadra calcistica dell’Asd Cesano Boscone di Milano, è stato insultato con l’augurio di contrarre il ‘virus cinese’ durante una partita di calcio dilettantistico. L’episodio di razzismo e di bullismo sportivo sarebbe avvenuto durante il match Cesano Boscone – Ausonia, prima partita del girone primaverile dei giovanissimi 2006. A denunciare l’accaduto è stata la squadra che sul proprio profilo ufficiale ha espresso solidarietà nei confronti del piccolo atleta. Il ragazzo, infatti, ha rilasciato sul suo account Facebook delle dichiarazioni: “In tutto questo tempo che ho giocato con l’Idrostar non mi era mai capitato di ricevere insulti razziali – scrive il ragazzo – Siamo nel 2020 e ancora c’è gente che insulta le persone cinesi, le persone di colore…”. Il calciatore cita anche la frase incriminata: ”’Spero che ti venga il virus come ci sono nei mercati in Cina. Dopo questa frase sono uscito in lacrime, lasciando i miei compagni sul campo. Mi scuso molto con i miei compagni”.
In queste ore, l’Asd Cesano Boscone ha postato nuovamente sui social il messaggio del ragazzo esprimendo piena vicinanza: “Un altro post? Sì, un altro post. Perché una cosa del genere non può e non deve passare inosservata” – continua la società descrivendo l’accaduto – “Sabato 26 gennaio, Cesano Boscone Idrostar – Ausonia, prima partita del girone primaverile dei giovanissimi 2006. Al 35esimo del secondo tempo un ragazzo esce in lacrime. Non si è fatto male, non è stato sostituito. È stato insultato, umiliato solo perché Cinese, perché voi non lo sapete ma oggi funziona così. Il peggio arriva dopo, quando l’arbitro non prende nessun tipo di provvedimento e il Mister della squadra Ausonia, e neanche i dirigenti, richiamano il proprio giocatore. Passa tutto inosservato, tra l’indifferenza generale. È questo che ci fa paura. Noi come società non lasceremo stare, non faremo finta di niente. Vogliamo combattere, per Francesco Lin e per tutti gli altri che subiscono umiliazioni di questo genere, soltanto perché hanno un colore della pelle diverso. Il Cesano Boscone Idrostar dice no al razzismo”.
Il post è stato corredato da una pioggia di commenti di solidarietà nei confronti del ragazzo e della società. Oltre ai singoli utenti ci sono state anche molte società sportive dell’hinterland milanese che hanno voluto esprimere la loro indignazione e il loro sostegno. Le due società hanno deciso di trasformare l’accaduto in un momento educativo, tanto da aprire la nuova settimana di allenamento con un incontro tra il piccolo atleta e il calciatore dell’Ausonia che gli avrebbe rivolto l’insulto, per chiarirsi alla presenza dei rispettivi mister.
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