"E' intrappolato nella logica del conflitto"
Putin annuncia la carneficina in Donbass e Mariupol: “Guerra inevitabile, nostri obiettivi nobili: salvare persone e mettere Russia in sicurezza”
La Russia non si fermerà. Se qualcuno coltivava qualche flebile speranza, le parole di Vladimir Putin di poche ore fa gelano ancora una volta l’Occidente, impegnato in queste settimane a imporre sanzioni e fornire assistenza militare all’esercito dell’Ucraina. Il presidente russo continua la sua propaganda, continua a sostenere che quella in Ucraina è una operazione militare speciale per salvare le persone e garantire la sicurezza della Russia. Putin non riconosce l’Ucraina come nazione, è parla esplicitamente di forze anti-russe.
Accompagnato dal fedelissimo Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia, Putin ha spiegato agli impiegati del settore spaziale nel cosmodromo di Vostochny che lo scontro scontro tra Mosca e le forze anti-russe in Ucraina era inevitabile e una questione di tempo. “L’Ucraina ha iniziato a diventare un terreno anti-russo, i germogli di nazionalismo e neo-nazismo che esistevano da tempo hanno iniziato a crescere lì”, “la crescita del neonazismo è stata particolarmente considerevole e lo scontro della Russia con queste forze era inevitabile”.
Per il leader del Cremlino “l’operazione militare speciale” (e non guerra né invasione, ndr) che “oggi i nostri ufficiali” stanno effettuando “in Donbass” dove “stanno fornendo assistenza alle Repubbliche popolari presenti. Agiscono in modo coraggioso, competente, efficiente ed efficace, usano i tipi più moderni di armi con caratteristiche uniche, impareggiabili”. E aggiunge: “Ciò che stanno facendo è aiutare le persone, salvare le persone da una parte, e dall’altra stiamo semplicemente adottando misure per garantire la sicurezza della Russia. Ovviamente non avevamo altra scelta, questa è la decisione giusta”. Poi ribadisce che non si fermerà, a prescindere da sanzioni e negoziati: “Non ci sono dubbi che gli obiettivi delle forze armate russe in Ucraina verranno raggiunti, gli obiettivi sono assolutamente comprensibili, sono nobili” e “l’obiettivo principale è quello di aiutare il popolo del Donbass”.
Infine lancia un messaggio all’Occidente: “Noi non ci isoleremo” ed “è generalmente impossibile isolare qualcuno nel mondo moderno, nel caso di un Paese così enorme come la Russia è impossibile. Quindi lavoreremo con i nostri partner che vorranno interagire”.
Il primo leader europeo che ha incontrato in Russia Putin è stato il cancelliere austriaco Karl Nehammer che dopo il colloquio, “senza strette di mano né foto ufficiali” con il presidente russo, si è detto “non ottimista”. “Putin è intrappolato” nella sua logica sulla natura del conflitto. “Putin – ha aggiunto – è dentro uno stato d’animo la cui logica è dettata dalla guerra e si comporta di conseguenza” ha detto Nehammer parlando con la stampa austriaca.
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